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Lewis Hamilton bloccato dalla Ferrari a Spa: il team radio che spiega perché non ha superato Albon

Il team radio che spiega lo strano finale di gara di Lewis Hamilton a Spa: “Non posso attaccare, non ho carburante”. La Ferrari gli impone lo stop e blocca la rimonta.
A cura di Michele Mazzeo
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Lewis Hamilton chiude con un misto di delusione e frustrazione la gara del Gran Premio del Belgio della Formula 1 2025. A Spa-Francorchamps il pilota della Ferrari riesce a portare a casa un settimo posto dopo una straordinaria rimonta iniziale che lo ha portato a risalire dalla 18ª alla 7ª posizione guadagnandosi anche il titolo di "Driver of the day", ma resta impantanato alle spalle della Williams di Alexander Albon per oltre venti giri senza tentare mai il sorpasso. Un finale anomalo per uno dei piloti più aggressivi della griglia. La spiegazione arriva dallo stesso inglese via radio: "Non posso attaccare perché non ho benzina, amico!".

Il weekend da dimenticare di Hamilton a Spa

Dopo un fine settimana iniziato male, con l'eliminazione in SQ1 e la penalità in qualifica per track limits, Hamilton aveva costruito una rimonta solida grazie a una strategia efficace nei pit stop. La gara, cominciata con oltre un'ora di ritardo per via della pioggia, ha offerto l'occasione per risalire la classifica, ma la rimonta si è arrestata proprio quando sembrava potesse ambire a qualcosa in più. Magari andare ad impensierire il compagno di squadra e Max Verstappen impegnati nella lotta per il terzo gradino del podio alle spalle delle imprendibili McLaren.

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A frenarlo non è stato il ritmo – apparso superiore rispetto alla vettura che lo precedeva – ma un ordine preciso arrivato dal muretto Ferrari. A pochi giri dalla fine, il britannico chiede al suo ingegnere Riccardo Adami: "Posso spingere o no?". La risposta, glaciale: "Restiamo dove siamo". E di fatto, lì è rimasto.

Il messaggio radio che chiarisce tutto

Durante la gara, Hamilton si è ritrovato improvvisamente a fare i conti con un problema inatteso: dover risparmiare carburante. "Non posso attaccare perché non ho carburante, amico!", ripete. Poi il silenzio. Quindi l'ennesima richiesta: "Fatemi sapere qualcosa". E la risposta del muretto: "Restiamo dove siamo". Un ordine che ha spento ogni velleità di rimonta, blindando la posizione a ridosso della top-5 senza ulteriori rischi. Il britannico è riuscito comunque a tagliare il traguardo in settima posizione senza restare a secco, e la Ferrari ha evitato la squalifica per peso minimo, come accaduto invece a Leclerc in Cina.

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La gestione controversa del carburante

Quella di Hamilton è stata una delle poche vetture che ha dovuto affrontare un problema di consumo a Spa. Nonostante le condizioni meteo estreme – pista umida, temperature fredde – e l'uso ridotto della potenza, il sette volte iridato è stato costretto a una gestione carburante aggressiva che ha finito per condizionare tutta la seconda parte di gara.

Il blocco imposto dalla Ferrari ha sollevato qualche interrogativo. Le temperature di gomme e freni non giustificavano una condotta così conservativa. E cinque giri si sono effettuati in regime di safety car. Il sospetto, quindi, è che la Rossa abbia calcolato male i consumi dopo il primo stint oppure che lo stesso britannico abbia spinto più di quanto potesse nella fase iniziale. E Hamilton ne ha pagato le conseguenze, vedendosi quindi costretto a rinunciare al sorpasso su Albon pur avendone il potenziale.

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Le scuse a fine gara

Al termine della corsa, il pilota inglese si è rivolto al team: "Scusate per questo weekend, ragazzi. Vi ho fatto perdere punti. Lavorerò più duramente per tornare più forte alla prossima gara. Ottimo lavoro sulla strategia e sul pit stop". Un mea culpa che conferma il malumore per un weekend vissuto sotto tono, chiuso con 109 punti in classifica e la sesta posizione iridata. Hamilton, insomma, non è riuscito a incidere come avrebbe voluto e con la splendida rimonta in gara non ha comunque cancellato i due clamorosi errori commessi nelle due qualifiche del weekend.

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