Leclerc sputa fuori la verità sulla Ferrari, non si trattiene e poi si pente: “Meglio che non dica altro”

"Mi sono un po' stufato di venire qua e dire ogni volta che c'è qualcosa che non va". Charles Leclerc esce scuro in volto dall'abitacolo della Ferrari al termine delle qualifiche del GP della Gran Bretagna della Formula 1 2025 e davanti alle telecamere abbandona ogni filtro. Dopo le urla via radio per l'errore nell'ultimo tentativo in Q3, davanti ai microfoni ammette le proprie colpe per una prima fila sfumata, ma poi lascia intendere che il problema è più profondo di un semplice sbaglio: "Alla fine non sto trovando il feeling che avevo l'anno scorso con la macchina in qualifica".
Una frase che pesa, soprattutto perché arriva da uno dei migliori interpreti del giro secco in griglia. E infatti, quando, durante l'intervista con Sky Sport, gli viene chiesto cosa lo stia limitando davvero, Leclerc alza il velo: "Abbiamo problemi molto specifici che rendono la qualifica molto più difficile. Sono cose un po' strane, ma sappiamo da dove arrivano. Non è un problema di bilanciamento. C'è qualcos'altro in macchina di cui non abbiamo mai parlato, ed è meglio così".

L'allarme di Leclerc a Silverstone: "C'è un problema sulla Ferrari di cui non ho mai parlato"
Frasi che gelano il box e aprono interrogativi. Anche perché lo stesso Leclerc, parlando all'emittente francese Canal+, ribadisce: "Abbiamo qualche problema con la macchina, uno in particolare che per me in Q2 e Q3 è stato estremamente difficile da gestire. Al momento non abbiamo soluzioni. Con queste curve veloci è davvero difficile guidare".
La vera bomba però arriva ai microfoni di Sky UK, quando gli chiedono se l'arrivo del nuovo pacchetto di aggiornamenti previsto per Spa potrà risolvere la situazione: "No! C'è qualcos'altro in macchina, non ne ho mai parlato e, credimi, è meglio che non ne parli. Speriamo che la soluzione arrivi presto" ha difatti detto il monegasco scuotendo il capo.

Le improvvise difficoltà in qualifica di Leclerc nella Formula 1 2025
L'errore nel giro decisivo, simile a quello di Hamilton, è costato a Leclerc almeno due-tre posizioni. Forse non la pole, ma una seconda fila sì. Partirà invece sesto, dietro al poleman Verstappen, alle due McLaren, alla Mercedes di Russell e all'altra Ferrari del compagno di squadra. La sua specialità, il giro perfetto in Q3, sembra smarrita con l'ultima pole risale a quasi un anno fa (Baku 2024): "Le qualifiche erano il mio punto di forza. Ogni volta che arrivo nel Q3 qualcosa non funziona. Ho dovuto lottare con qualcosa dentro la macchina. Non è questione di bilanciamento o aderenza. È un fenomeno molto strano. È una prima fila buttata". Un Leclerc nervoso, quasi sfiduciato, che prima si autoaccusa (con un eloquente "sono una m…"), poi lascia intravedere un'inquietudine tecnica interna al team.
Vasseur conferma i misteriosi problemi denunciati da Charles
L'amministratore delegato Benedetto Vigna era a Silverstone e ha seguito da vicino la giornata, incontrando anche Stefano Domenicali. I vertici osservano in silenzio, ma le voci su rapporti tesi tra Vigna e Vasseur continuano a girare. Chi invece parla è proprio il team principal Frederic Vasseur, che non nasconde la delusione: "Abbiamo l'amaro in bocca. Qualche gara fa si poteva parlare di un problema della macchina, stavolta invece no. Il passo c'era. Non abbiamo messo insieme tutto, gli altri sono stati più bravi, sono stati commessi errori dai piloti".
Poi aggiunge, criptico ma confermandoli, sui "problemi misteriosi" evocati da Leclerc: "Penso di sapere a cosa allude, ma per il momento lo terremo tra noi. Non voglio entrare nei dettagli. Oggi abbiamo una brutta sensazione, perché sapevamo che era possibile ottenere un bel risultato".

Il pentimento dopo lo sfogo: "Meglio che non dica altro"
Intanto davanti a tutti c'è ancora una volta Max Verstappen, capace di prendersi la pole all'ultimo respiro. È la sua numero 44, proprio nel giardino di Lewis Hamilton. L'inglese, pur lontano dalla vetta, è l'unico a non perdere l'aplomb davanti all'ennesima qualifica al di sotto delle aspettative. Leclerc, invece, si scopre improvvisamente vulnerabile. E la frase "meglio che non dica altro" suona come un campanello d'allarme: in Ferrari la tensione è tornata a salire. E il sabato, un tempo il regno di Charles, è diventato un enigma.