La Red Bull ha scelto chi prenderà il posto di Marko: perché Alistair David Rew non è un vero sostituto

L'addio di Red Bull Racing a Helmut Marko segna uno spartiacque nella storia del team, ma non inaugura una vera successione. La nomina di Alistair David Rew come direttore statutario, ufficializzata nei registri della Companies House britannica, certifica una scelta precisa: chiudere con la figura da accentratore che Marko ha incarnato per vent'anni.
L'inglese Rew, 62 anni, è lo Chief Financial Officer di Red Bull GmbH e il suo ingresso nel board di Red Bull Racing ha natura prevalentemente amministrativa e societaria. Non eredita il ruolo di consulente sportivo, né il controllo del Red Bull Junior Team, né tantomeno il peso politico che l'ex pilota di Graz esercitava dentro e fuori il paddock.

La gestione operativa resta saldamente nelle mani di Laurent Mekies, oggi riferimento unico della struttura sportiva dopo l'uscita di scena di Christian Horner. Rew non sarà il volto pubblico del team, né l'uomo delle scelte tecniche e strategiche.
La decisione matura in un contesto di profonda ristrutturazione interna, avviata dopo la morte di Dietrich Mateschitz nel 2022 e culminata con una stagione 2025 senza titolo piloti. Marko stesso ha spiegato le ragioni dell'addio: "È stata una grande delusione non essere riusciti a vincere il Campionato del Mondo ad Abu Dhabi. Questa battuta d'arresto mi ha portato a decidere che era giunto il momento di andarmene".

Il suo contratto sarebbe scaduto nel 2026, ma la risoluzione anticipata, secondo la testata tedesca Bild, avrebbe previsto un'indennità di circa 10 milioni di euro. Con lui esce di scena l'ultimo protagonista della lunga fase di conflitto interno che aveva coinvolto anche Horner, una rivalità che l'austriaco ha sempre ridimensionato: "È sempre stata rappresentata così dai media, ma non era nulla di personale".
Non è un caso che Red Bull abbia rinunciato a nominare un vero erede. L'ipotesi Sebastian Vettel, indicato dallo stesso austriaco come "il candidato ideale", è rimasta sullo sfondo. La scelta di Rew va nella direzione opposta: distribuire il potere, evitare nuove figure dominanti e separare nettamente finanza e sport.

L'ottantaduenne lascia un'eredità pesantissima: sotto la sua gestione sono cresciuti Max Verstappen e Vettel, simboli di un ciclo che ha portato Red Bull a vincere 14 titoli mondiali. Ma proprio quel modello è stato archiviato. Rew non è il nuovo Marko perché la Red Bull ha deciso che un altro Marko non deve esistere.