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La Mercedes affonda in F1, Toto Wolff è durissimo anche con sé stesso: “Mi darei un pugno sul naso”

La Mercedes ha iniziato la stagione in modo disastroso. A Melbourne due ritiri e ora è addirittura quinta nel Campionato Costruttori. Toto Wolff è durissimo con la squadra e con sé stesso.
A cura di Alessio Morra
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La Mercedes ha dominato per anni in Formula 1. In questo momento è addirittura la quinta forza in campo. Un disastro. Come disastroso è stato il GP d'Australia chiuso con zero punti. Hamilton è stato tradito dal motore, quando era comunque lontanissimo dai primi, Russell ha avuto un incidente nel finale quando provava a conquistare la sesta posizione. Robetta per una scuderia che si era abituata sin troppo bene. Toto Wolff con la sua sincerità ha usato parole forti per descrivere il lavoro del team e soprattutto il suo.

L'obiettivo minimo era quello di lottare con Ferrari e McLaren. Per ora è stato malamente mancato. Quinto posto nel Campionato Costruttori per la Mercedes con Russell settimo e Hamilton decimo in quello Piloti, dopo tre deludenti di gare. L'ultima gara è stata totalmente da cancellare, al netto dell'incidente di Russell prodotto anche da una furbata di Alonso.

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Wolff a Motorsport ha parlato della situazione attuale, e dopo Melbourne anche la sua consueta positività viene meno: "Mentirei se dicessi che in qualche momento ho avuto sensazioni positive o mi sono sentito ottimista riguardo alla nostra situazione. Ma dobbiamo superare i pensieri negativi e dire che riusciremo a venirne fuori. Oggi però mi sento così, è brutale. Fa parte del mio ruolo essere positivo e creativo, ma sta diventando sempre più difficile. Dovrei essere il primo a dire a qualcuno di farsi avanti nel caso in cui abbia delle idee migliori, ma il nostro problema non è l’organizzazione o la mentalità. Il nostro problema è la fisica".

Sa bene l'austriaco qual è l'errore, ma la soluzioni si stenta a trovare e sa che una parte della colpa è anche sua, e per affermarlo usa un'espressione forte: "Per certi versi mi darei dei pugni sul naso, ma dall’altro lato è vero che quando fai le cose per bene, puoi risolvere i problemi velocemente. Dobbiamo continuare a crederci, ma al momento è molto dura".

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Poi ha lanciato una stilettata a Hamilton dicendo: "Ogni giorno mi guardo allo specchio e mi interrogo su ognuna delle cose che faccio, quindi è corretto anche chiedersi se non sia il caso di passare la guida a un altro. Ma non è quello che sento di dover fare al momento. E poi, riguardo al paragone con gli allenatori nel calcio, per il mio ruolo non è che posso andare al Chelsea o al Liverpool, o alla Ferrari", ogni riferimento è puramente casuale.

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Ed è curioso che nell'arco di un mese e mezzo Toto Wolff usi di nuovo pubblicamente l'espressione pugni sul naso, che dichiarò quando parlò del passaggio di Hamilton alla Ferrari nel 2025 e di Vasseur, amico di Wolff, che gli tenne nascosta la trattativa: "Ho un grande rispetto per Fred, non solo come professionista ma anche come amico di lunga data. Quindi non c’è alcun sentimento negativo nei confronti di Fred. È un ambiente spietato questo. Abbiamo parlato numerose volte. Ci siamo coordinati sulle nostre comunicazioni e gli parlo più volte alla settimana. Sapete, è un po' come il rugby, ci prendiamo a pugni sul naso, ma riusciamo a uscire dal campo e ad avere un rapporto rispettoso".

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