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Il rimpianto sofferto di Leclerc nei giorni della morte del padre: “Mi sono sentito in colpa”

Charles Leclerc è un pilota affermato, corre in Formula 1 da anni e guida per la Ferrari con cui spera di vincere il titolo Mondiale. Se è arrivato dov’è è anche grazie al papà, che è venuto a mancare prematuramente nel 2017. Spessissimo Leclerc lo ricorda anche pubblicamente.
A cura di Alessio Morra
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Charles Leclerc è uno dei piloti di Formula 1 più forti in circolazione. Da quando era un ragazzino viene soprannominato il ‘predestinato', ed è lui l'uomo che deve riportare il titolo Mondiale alla Ferrari. Leclerc ha grandi qualità, migliore di anno in anno. Ha vinto 5 Gran Premi nella sua carriera e ha realizzato già 18 pole position. Una carriera già splendida per questo ragazzo di venticinque anni che avrà il tempo di togliersi tante soddisfazioni e di regalarne alla Ferrari. Una vita, la sua, pure molto tribolata. Perché contrassegnata, in giovane età, dalla perdita del papà, l'uomo che lo ha indirizzato alla Formula 1.

Per arrivare nel circus iridato la strada è molto lunga ed è erta di difficoltà. La concorrenza è spietata e sin da bambini bisogna avere il coltello tra i denti. Quando ha 8 anni Leclerc è già in pista con i kart, la scalata inizia e nel 2014 vive il suo primo campionato vero. Guida in Formula Renault 2.0 Alps, mostra il suo talento, l'anno dopo è nella Formula 3 europea e a 18 anni è già collaudatore di Ferrari e Haas. Vince il titolo di Gp3 nel 2016 ed è velocemente in ascesa. Nel 2017 sbaraglia la concorrenza e vince anche il campionato di Formula 2, che gli apre le porte della Formula 1.

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Ma quel 2017 non potrà dimenticarlo mai il pilota monegasco. Perché il 20 giugno di quell'anno viene a mancare, dopo una lunga malattia, Hervé, il papà di Charles Leclerc. Aveva solo 54 anni. Un momento tremendo per il pilota che si sente davvero crollare tutto il mondo addosso. Un genitore è sempre importante per ognuno, ma il legame che c'era tra loro era fortissimo. Fino a quel momento ogni passo lo avevano fatto assieme. Leclerc lo ricorda sempre, in tante interviste, in tanti momenti, sui social, in particolare nell'anniversario.

Il papà venne a mancare di martedì in una settimana che prevede il Gran Premio di Baku, anche per la Formula 2. I responsabili del team gli dissero che se non se la sentiva avrebbe potuto rimanere a casa, ma lui salì a bordo dell'aereo, come ricordò in un'intervista Maurizio Arrivabene, all'epoca team principal Ferrari: "Gli dissi: ‘Charles, ma cosa fai su questo aereo'?". E lui mi rispose ‘Vengo a Baku con voi. Devo fare il mio dovere e vincere. Una volta fatto questo, posso tornare a casa a seppellire mio padre".

Massimo Rivola, per anni uomini Ferrari e allora responsabile della FDA ricordando quell'episodio dichiarò: "Nei giorni precedenti alla gara di Baku vide morire suo padre Hervé ma prese il primo aereo e arrivò in pista. Molti al suo posto sarebbero crollati". A Baku vinse da campione, e tra le lacrime, la prima gara in programma, nell'altra si classificò secondo. Un anno dopo proprio a Baku conquistò i primi punti in carriera in Formula 1, e il pensiero di sicuro andò all'amato padre.

Lo scorso 20 giugno, Charles Leclerc ha voluto ricordare il papà con un messaggio che non può lasciare indifferente nessuno a esatti cinque anni dalla morte. Una foto in bianco e nero di tutta la famiglia e un messaggio semplice, chiuso con un cuoricino: "Mio padre ha fatto di tutto per farmi arrivare dove sono oggi. Faceva sempre di tutto per regalare un sorriso a tutti e per rendere felice la nostra famiglia. Sono 5 anni che sei andato via e mi manchi ogni giorno. Sei stato il miglior padre che avessi potuto desiderare, ti amo". 

Al papà pensa spesso, sicuramente, ma quando non è in pista. Perché i piloti quando corrono abbassano la visiera del casco e non pensano a nulla. Ma in tanti momenti ci deve pensare, soprattutto quando vede i suoi rivali attuali che si accompagnano con i rispettivi padri da Sainz a Verstappen, che ha un papà ingombrante, fino al Checo Perez e al suo simpaticissimo genitore. Come è accaduto nel Gp del Messico 2021 quando papà Perez si commosso dopo il podio del figlio in casa.

Episodio raccontato proprio dal genitore del pilota Red Bull a ‘Marca': "Checo, non sai quanto mi ha reso felice vedere i tuoi genitori festeggiare così. Mi sono venute le lacrime agli occhi, avrei voluto che anche mio padre mi avesse visto". Situazione simile a quella che vivono tante persone che hanno perso un genitore. Ma vedere un pilota di Formula 1 tirare fuori queste emozioni è un evento raro, visto che spesso (pure a ragione) vengono considerati dei supereroi.

Un anno fa, in vista della stagione 2022 che alla fine è stata positiva per Leclerc, che si è classificato secondo nel Mondiale Piloti ed ha vinto il Premio FIA, quello riservato al pilota con il maggior numero di pole position, rese sempre merito al padre dicendo che senza di lui non sarebbe arrivato dov'è: "Mio padre mi ha fatto conoscere il motorsport, quindi non so se sarei diventato quello che sono se non fosse stato per lui. Anche se penso che forse avrei comunque fatto il pilota, visto che è nel mio DNA. È ciò che amo di più fare. Ma non credo che sarei arrivato in Formula 1 senza di lui. Il suo esempio è stato fondamentale per la mia crescita, come pilota, tanto quanto, come persona".

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E c'è da immaginare che dopo ogni vittoria o grande traguardo pensi a papà Hervé, che non si è potuto godere i successi e i traguardi del figlio che, in un'intervista rilasciata al Daily Mail ha parlato di quando decise di correre a Baku, nel 2017. Non fu una decisione semplice. Andò in Azerbaigian sicuramente per onorare il padre, ma anche per vincere.

Ci riuscì nonostante alcuni momenti di turbamento: "Mi sono chiesto cosa avrebbe voluto che facessi in quel momento e la risposta era correre. E non ho pensato di fermarmi. Però mi sono sentito in colpa per non aver pensato alla morte di mio padre anche se è stato solo per un paio d'ore".

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