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A Baku la vittoria più speciale di Leclerc: “Vide morire suo padre, prese il primo aereo e vinse”

Nel 2017 Charles Leclerc correva in Formula 2, categoria che dominava. Il 20 giugno di quell’anno il papà, Hervé, morì dopo una malattia. Maurizio Arrivabene e tutti gli uomini del team Ferrari, che seguivano da vicino la carriera di Leclerc si stupirono nel vedere Charles sull’aereo diretto a Baku. Quattro giorni dopo la morte del papà Leclerc era in pista a Baku e vinceva il Gran Premio dell’Azerbaigian. Un successo che dedicò al papà.
A cura di Alessio Morra
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Charles Leclerc è uno dei piloti più forti in circolazione, ha solo 23 anni e sta vivendo la sua terza stagione alla Ferrari. Il monegasco è giovane, ha già conquistato tanti traguardi importanti, ma purtroppo ha dovuto fare i conti con delle grandi sofferenze. Ha perso gli amici Jules Bianchi e Antoine Hubert, che morì il giorno che ha preceduto la prima vittoria in carriera di leclerc, a Spa in Belgio.  A Baku invece quattro anni fa, nel giugno del 2017, visse il weekend più duro della sua vita. Leclerc corse in Azerbaigian in GP2 pochi giorni dopo la morte del padre, che lo aveva instradato in questo mondo. I due erano legatissimi e quei giorni Leclerc non potrà dimenticarli mai. E anche per questo il legame tra Leclerc e Baku è forte. Su quel circuito nel 2018 ottenne pure i primi punti della sua carriera in Formula 1.

Il successo a Baku dedicato al papà Hervé

Hervé Leclerc dopo una malattia mancò il 20 giugno del 2017. Era un martedì. Il giorno successivo Charles Leclerc letteralmente con la morte del cuore e probabilmente dopo una notte insonne prende l'aereo e vola a Baku, dove nel weekend è in programma il Gran Premio dell'Azerbaigian di Baku di F2. Il monegasco è il leader del campionato. Gli dicono che se vuole può saltare la tappa. Ma lui vuole correre, vuole onorare la memoria del papà. Maurizio Arrivabene lo incrocia sul volo e gli dice: "Charles, ma cosa fai su questo aereo?". Charles gli risponde deciso: "Vengo a Baku con voi. Devo fare il mio dovere e vincere. Una volta fatto questo, posso tornare a casa a seppellire mio padre…". Tempo dopo anche Massimo Rivola, ex responsabile della FDA, ricordano quell'episodio disse: "Alla vigilia di Baku, vide morire suo padre Hervé ma prese il primo aereo e arrivò in pista. Molti al suo posto sarebbero crollati".

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Aveva una motivazione enorme e voleva anche scrollarsi di dosso un minimo di ansia, tanta tristezza e sicuramente anche delle paure. I piloti quelli che hanno una grande forza mentale quando abbassano la visiera del casco non devono pensare a niente, il mondo fuori la pista non esiste. Leclerc fa così quando scende in pista e realizza una pole position stellare, rifilando cinque decimi al secondo classificato. La gara è trionfale. Leclerc vuole vincere e vince, quando scende dalla vettura ancora con il casco ancora in dosso prende un cartello dove era scritto: "Je t’aime papa". Il giorno successivo in gara 2 è secondo.

I primi punti in F1 con l'Alfa Romeo a Baku

Un anno dopo quando Charles torna a Baku non può non pensare a quel weekend, alla tristezza di quei giorni e ovviamente anche alla pole position e al successo ottenuti su quella pista. In quel momento è un pilota di Formula 1 guida l'Alfa Romeo, le prime tre gare non erano state memorabili. In Azerbaigian invece la musica è diversa. Leclerc arriva sesto, ottiene i primi punti in Formula 1. Un risultato incredibile. E di sicuro quando ha superato il traguardo ha pensato naturalmente al papà.

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