Il presunto boicottaggio di Piastri in McLaren diventa un caso nazionale: surreale discussione in Senato

L'onda lunga delle polemiche seguite alla gara del Gran Premio del Qatar della Formula 1 2025 arriva fino al Senato australiano. Qui, un'ordinaria audizione del dipartimento dei trasporti si è trasformata in un confronto politico sul presunto boicottaggio McLaren nei confronti di Oscar Piastri, accusata da molti tifosi di aver favorito Lando Norris nella corsa al titolo.
A incendiare il dibattito è stato il senatore dei Nationals Matt Canavan, che ha aperto interrogando i funzionari sul trattamento riservato al pilota di Melbourne dopo la controversa scelta strategica del muretto del team di Woking sotto safety car, che ha lasciato entrambe le McLaren in pista mentre il resto del gruppo rientrava ai box consegnando di fatto il successo a Max Verstappen. Una decisione che, partendo dalla pole, ha compromesso una vittoria che sembrava alla portata dell'australiano.

Canavan, definendo la serata "un po' frustrante per alcuni australiani", ha chiesto al dipartimento se "la McLaren sia prevenuta nei confronti di Oscar Piastri e che gli stia costando il campionato del mondo". Una domanda surreale per un consesso istituzionale, accolta dalle risate della commissione quando il ministro dei trasporti Jim Betts ha risposto semplicemente: "Mi state chiedendo un parere su questo punto".
Più diretto il viceministro agli Affari regionali Anthony Chisholm, che ha ammesso: "Penso decisamente che quest'anno abbia preso delle decisioni difficili. Ho una figlia ossessionata dalla F1 e questa mattina quando si sveglierà sarà molto turbata".

Il caso, nato sui social australiani dopo il secondo posto del pilota australiano a Losail, è così diventato un tema nazionale prima del weekend che porta all'ultimo GP di Abu Dhabi. Piastri arriva all'epilogo a 392 punti, a -16 da Norris e -4 da Verstappen, in piena lotta per un Mondiale segnato da sospetti, scelte contestate e un team accusato di non aver garantito pari opportunità ai propri piloti.
In Australia, intanto, la difesa del pilota McLaren è uscita dal perimetro sportivo per approdare nei palazzi della politica. E ora il presunto boicottaggio (di cui, tra gli altri, aveva parlato anche l'ex patron della Formula 1 Bernie Ecclestone) è diventato ufficialmente un "caso di Stato".