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Hamilton frustrato dalla Ferrari dopo il GP Canada, lo sfogo in TV: “Ci sono cose che vorrei dire ma non posso”

Il pilota britannico lancia un messaggio chiaro alla scuderia di Maranello: serve una svolta tecnica e organizzativa. Dietro la delusione per il sesto posto nella gara della Formula 1 a Montreal, emergono tensioni interne e l’ombra di un cambiamento profondo in vista del 2026.
A cura di Michele Mazzeo
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Lewis Hamilton non nasconde la frustrazione dopo il sesto posto raccolto nella gara del GP del Canada della Formula 1 2025, decimo appuntamento della stagione. Il pilota della Ferrari chiude alle spalle del compagno di squadra Charles Leclerc al termine di un weekend difficile, segnato anche da un episodio surreale: una marmotta investita in pista che avrebbe danneggiato l'aerodinamica della sua SF-25.

Secondo le prime analisi tecniche del team di Maranello, l'impatto con l'animale avrebbe fatto perdere circa 20 punti di carico aerodinamico alla vettura numero #44. Nonostante l'evidente difficoltà, dal muretto è arrivata la richiesta di "resistere fino alla fine". Il risultato? Una gara anonima e tanta amarezza, che il britannico ha espresso senza troppi filtri nelle interviste TV post gara.

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"Aggiornamenti? Io continuo a chiedere, ma vedo come gli altri li portano. Non so perché noi non lo abbiamo ancora fatto. Mi è stato detto che uno arriverà presto, spero davvero sia così", ha dichiarato Hamilton a Sky Sport F1 subito dopo la bandiera a scacchi. Un messaggio chiaro, indirizzato ai vertici della Ferrari, che va oltre il mero risultato sportivo. Il sette volte campione del mondo punta il dito contro la gestione tecnica della scuderia, chiedendo a gran voce una ristrutturazione profonda del reparto corse.

"Ci devono essere tanti cambiamenti da portare nel sistema. Succedono tante cose sullo sfondo. Ci sono tante cose che vorrei dirvi per spiegare, ma non posso espormi troppo. Il mio obiettivo è influenzare in modo positivo questi cambiamenti" ha infatti aggiunto il sette volte campione del mondo. Una dichiarazione pesante, che apre uno squarcio sulle tensioni interne alla Rossa. Hamilton si presenta non solo come pilota, ma anche come figura di riferimento in un momento cruciale per il futuro del team. La rivoluzione regolamentare del 2026 è dietro l'angolo e, secondo il britannico, è già ora di mettere le basi per quel cambiamento.

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"Siamo fuori dal campionato ormai, ma è fondamentale costruire una grande macchina per il 2026. Non dobbiamo sprecare troppo tempo su questo progetto, voglio una macchina migliore sin dalla prima gara", ha difatti proseguito l'ex pilota Mercedes. Il segnale è forte: serve una nuova direzione tecnica, aggiornamenti mirati e un cambio di mentalità. Il distacco dalle prestazioni di Red Bull, Mercedes e McLaren è ormai evidente e Hamilton teme che la Ferrari stia perdendo tempo prezioso nella rincorsa al futuro.

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Non è la prima volta che il britannico fa sentire la sua voce su dinamiche interne. Ma stavolta l'impressione è che la misura sia colma. Le sue parole lasciano intendere che il malcontento non sia isolato, ma condiviso anche da altri membri della squadra. E il tutto arriva nel weekend che si era aperto con le indiscrezioni su un Leclerc che starebbe prendendo in considerazione anche l'ipotesi di cambiare aria e di un Fred Vasseur messo sotto esame dai vertici della casa del Cavallino Rampante che hanno fatto indignare il team principal francese. A Maranello il messaggio è arrivato forte e chiaro. Il sesto posto di Montreal potrebbe essere ricordato non tanto per la posizione, ma come il punto di svolta che ha segnato l'inizio di una fase nuova in casa Ferrari. Se così non fosse, il rischio è quello di compromettere anche il 2026.

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