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Formula 1, Ferrari pronta a mettere il veto sul congelamento dei motori chiesto da Red Bull

All’ordine del giorno della riunione di oggi tra i team di Formula 1, i vertici F1 e la FIA, c’è anche la richiesta della Red Bull di congelare gli attuali motori fino al 2026. Mercedes e Renault sembrano orientati ad appoggiare la richiesta della scuderia austriaca, completamente contraria invece la Ferrari che potrebbe dunque far valere il diritto di veto di cui dispone su tali questioni.
A cura di Michele Mazzeo
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I team di Formula 1 sono oggi impegnati in un'importante riunione con i vertici F1 e la FIA sul futuro del Circus. Inizialmente la discussione avrebbe dovuto riguardare esclusivamente la questione motori 2026, ma da ultimo all'ordine del giorno è stato inserito anche un dibattito sulla richiesta della Red Bull (appoggiata anche dalla Mercedes) di congelamento degli attuali motori fino all'introduzione dei nuovi regolamenti che avverrà nel 2026. Una soluzione che non convince però la Ferrari che dunque potrebbe far valere il suo diritto di veto (mantenuto con la firma del Patto della Concordia) e far sì che la richiesta venga respinta.

La richiesta della Red Bull è arrivata in seguito all'addio alla Formula 1 dopo il 2021 annunciato dalla Honda, fornitrice dei motori della scuderia anglo-austriaca. La squadra del "Torello"  sta infatti valutando la possibilità di sviluppare internamente l'intero progetto Honda per non dover più dipendere da un fornitore esterno, ma per fare ciò la condizione indispensabile è che l'ulteriore sviluppo dei motori in programma dal 2022 sia congelato.

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La Mercedes sembra essere d'accordo con la proposta della Red Bull, e non potrebbe essere altrimenti dato che attualmente è la squadra con il motore migliore e un eventuale congelamento gli garantirebbe di mantenere tale vantaggio. Reazioni positive alla richiesta di Chris Horner ed Helmut Marko sembrano arrivare anche dalla Renault. Ad essere in totale disaccordo è invece la Ferrari che, dopo le limitazioni imposte dal "patto segreto" con la FIA per le supposte violazioni al regolamento fatte nel 2019, al momento si ritrova il motore più debole sul campo e ha già concentrato molti dei suoi sforzi sul nuovo motore per il 2022.

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A riguardo il team principal Mattia Binotto è stato chiarissimo: "È vero che il congelamento dei motori è uno degli argomenti all'ordine del giorno di questo grande incontro, ma non credo che ci soffermeremo a lungo – ha detto il numero uno del muretto Ferrari lasciando intendere che se la questione dovesse protrarsi per molto tempo potrebbe far valere il diritto di veto di cui gode la Ferrari su tali decisioni –. Prima di dover parlare del congelamento, mi sembra più importante che si parli del 2026. Quale sarà il nuovo formato tecnico per i nuovi motori? Come stiamo andando con i costi? Quali tecnologie possiamo adottare? Lo vedo come la priorità principale, e quel congelamento – ha concluso Binotto – è solo secondario rispetto a questo incontro".

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