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Cosa sta succedendo tra Piastri e Norris nella McLaren, campione costruttori in F1 tra i mugugni

Cosa sta succedendo all’interno del team McLaren. A sei gare dalla fine del Mondiale Formula 1, Norris e Piastri si contendono il titolo: una rivalità crescente che non nasconde malumori.
A cura di Nicolo Piemontesi
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Mentre sul podio suonano le note di "We are the champions" e i meccanici in tuta arancione festeggiano, c'è un ragazzo che non è presente, ha la testa bassa e resta in disparte nella zona riservata ai media: è Oscar Piastri. Il pilota australiano mostra un certo malumore, figlio forse del contatto con il compagno di squadra e della mancata presenza sul podio. Nel post gara, non ha voluto parlare con il CEO, Zak Brown, disattivando tempestivamente la radio. Piccoli tasselli che costruiscono una situazione di tensioni e infelicità all'interno del paddock e che portano a chiedersi cosa stia succedendo all'interno del team McLaren.

Nell'ultimo GP appena passato, a Singapore le Papaya si sono piazzate in 3ª e 4ª posizione, Norris ha girato meglio ed è riuscito a conquistarsi il gradino più basso del podio. Non è andata altrettanto bene per il suo compagno di scuderia, che ha dovuto accontentarsi della cosiddetta medaglia di cartone. Fino alla gara vera e propria è stato l'australiano a girare con tempi migliori, primo posto nelle FP2, terzo posto in qualifica, ma nel momento della bandiera a scacchi la situazione si è ribaltata, e l'inglese ha messo il muso davanti.

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Per il team, nonostante la mancata vittoria, la gara è stata un successo e gli ha consegnato, per la seconda volta di fila, il titolo del Mondiale Costruttori. A sei Gran Premi dalla fine, inoltre, sono proprio le Papaya a dominare la classifica piloti. Piastri è in testa alla classifica, ma a soli 22 punti da lui c'è Norris, i due non sembrano voler concedere un solo millimetro e come successo nel GP di Singapore, la tensione sembra sempre maggiore. Si prevede un finale di stagione intenso per il team McLaren che dovrà gestire la sempre maggiore rivalità all'interno del suo box.

A Singapore è ancora duello Norris-Piastri: i piloti lasciati liberi

Succede tutto nelle prime curve, l'inglese prova a passare davanti al suo compagno e guadagnare qualche punto su di lui, anche in ottica mondiale, ma l'australiano non demorde e i due si danno battaglia. Norris sembra più determinato, ma anche più aggressivo e accompagna fuori il suo collega di team, ne consegue un contatto tra i due. Le lamentele dell'australiano non passano inosservate, il collegamento con il team via radio è molto esplicito e non nasconde un certo malumore: "Quindi è tutto ok con Lando che mi spinge fuori strada? Non è una cosa da squadra".

Nel post gara Piastri è tornato sull'argomento, ma non ha voluto sbilanciarsi glissando tutto con un: "Devo andare a vedere il replay per capire cosa sia successo, poi trarrò le mie conclusioni". Se le parole sono state diplomatiche, il comportamento non è stato altrettanto, anzi a guardare solo quello Piastri sembrava in rotta di collisione con il team. Prima disattivando la radio durante i complimenti di Zak Brown, interrompendo così la comunicazione prima che il CEO finisse di parlare. Poi non presentandosi sul palco durante i festeggiamenti per il mondiale per costruttori appena vinto.

In un video, infatti, si vede come l'australiano sia solo e sconsolato nella zona riservata alle interviste, mentre sul maxischermo alle sue spalle vanno in scena i festeggiamenti della squadra. In ottica finale di campionato si prevede che le lotte continuino e sembra che l'assenza di gerarchie tra i due piloti li stia portando a competere a tal punto dal finire con l'ostacolarsi tra di loro. Dal canto suo Norris ha voluto replicare affermando che il suo sorpasso sia nella normalità delle gare e come chiunque avrebbe fatto lo stesso, argomento poi ripreso da Andrea Stella, team manager della McLaren che ancora una volta ha confermato come i piloti siano liberi di lottare, a patto di evitare contatti tra di loro.

Le dinamiche interne alla McLaren: la gerarchia

Ordini e decisioni che sembrano confermare ancora una volta come all'interno della McLaren non ci sia un vero primo violino. Piastri e Norris sono liberi di gareggiare e contendersi le posizioni senza dover rispettare ordini interni. Unica regola che i due non si intralcino e non si tocchino durante la gare, situazione che potrebbe compromettere l'esito di entrambi in caso di incidente. Una situazione chiara, ma che non ha tenuto il team fuori dalla vicende interne, non sono mancate le occasioni in cui la scuderia abbia dovuto riappacificare i due o ordinare uno scambio di posizioni.

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Gli ordini della McLaren non sembrano convincere Piastri

In questo stato di competizione il team non sembra volersi schierare, come nel caso di Singapore. Altre volte però lo zampino arancione c'è stato e Piastri non sembra aver apprezzato il comportamento adottato dalla scuderia. Parliamo per esempio di Budapest, con le strategie pit-stop diverse tra piloti che hanno premiato l'inglese, o dell'ordine di scuderia a Monza, con l'australiano che ha dovuto restituire la posizione al compagno. Piccoli momenti che hanno amplificato il senso di Piastri di sentirsi più come un uomo da scuderia, piuttosto che un titolare al pari livello dell'inglese, che nel finale di campionato potrebbero condizionare la lotta al titolo tra i due.

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