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Commissari in pista a Las Vegas mentre le F1 sfrecciano a 300 km/h, follia durante il GP: “È inaccettabile”

Momenti di follia al GP di Las Vegas della Formula 1 2025: commissari in pista mentre le monoposto arrivano a oltre 300 km/h. Episodio definito “inaccettabile” dall’ex direttore di gara della F1. La FIA ora indaga sulla gestione della sicurezza.
A cura di Michele Mazzeo
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Un'immagine destinata a restare tra le più controverse del Mondiale di Formula 1 2025. Al secondo giro della gara del GP di Las Vegas, alcuni commissari di pista sono stati ripresi mentre correvano fuori dalla via di fuga di Curva 1, proprio nel momento in cui il gruppo guidato da Max Verstappen stava tornando a oltre 300 km/h lungo il rettilineo della Strip. La scena, ripresa dalle telecamere, ha immediatamente generato indignazione e un'ondata di critiche sulla gestione della sicurezza.

Il caos nasce dai contatti avvenuti al via: Lawson contro Piastri, Bortoleto con Gasly, il tamponamento tra Albon e Colapinto. L'impatto ha disseminato detriti nella via di fuga, spingendo i commissari a intervenire rapidamente sotto regime di doppia bandiera gialla. Fin qui tutto regolare. L'anomalia è quanto avviene dopo: mentre gli operatori stanno ancora rientrando dietro le barriere, le monoposto sono già lanciate verso la curva.

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Marshal in pista a Las Vegas mentre le monoposto sfrecciano a 300 km/h: indignazione per l'errore di sicurezza

La FIA, interpellata nel post-gara, sostiene che "la situazione era stata gestita in modo appropriato", spiegando che i detriti si trovavano fuori dalla traiettoria e che la doppia gialla avrebbe fornito adeguata protezione. Una versione che però non ha convinto diversi addetti ai lavori. Tra le voci più critiche quella dell'ex direttore di gara Niels Wittich, che ha parlato di episodio "assolutamente inaccettabile", ricordando come in casi simili la procedura più sicura sia immediatamente "attivare un segnale di stop giallo… perché tutti devono rallentare".

Il caso riapre le ferite del GP del Messico, dove due commissari avevano attraversato la pista mentre Lawson sopraggiungeva a velocità piena. In quell'occasione il pilota aveva protestato via radio ("Avrei potuto ucciderli, c***o"), costringendo la FIA ad aprire un'indagine sulle procedure locali. A Las Vegas, l'organo federale distingue i due scenari: nel Nevada i commissari non avrebbero mai attraversato la pista e sarebbero rimasti nella via di fuga, sullo stesso lato delle barriere. Tuttavia, resta irrisolto il tema principale: la tempistica del loro rientro e la scelta di non neutralizzare la gara con Virtual Safety Car. Infatti, un giro più tardi, per rimuovere altri frammenti rimasti in Curva 2, la VSC è stata effettivamente attivata. Una decisione che sottolinea quanto il primo intervento sia stato borderline, al limite tra la prudenza e il rischio.

L'episodio però si aggiunge a un altro curioso momento del weekend: la gara della F1 Academy condizionata dall'ingresso in pista di una gru, finita addirittura sul rettilineo durante una neutralizzazione. Segnali di un coordinamento che, in un evento mediaticamente centrale come Las Vegas, è apparso meno solido del previsto.

La FIA ha già annunciato un'indagine interna. La Formula 1, che negli ultimi anni ha costruito uno dei sistemi di sicurezza più avanzati dello sport mondiale, non può permettersi immagini simili: vedere commissari in pista con auto lanciate a 300 km/h è qualcosa che il paddock, unanime, giudica semplicemente inaccettabile.

Perché il caso Las Vegas è così grave: i protocolli, le bandiere e i rischi reali

Il protocollo prevede che i commissari operino solo quando:

  • la zona è protetta da doppia bandiera gialla, VSC o Safety Car;
  • non devono attraversare la pista;
  • il loro rientro è completato prima del ritorno delle monoposto in quel punto del tracciato.

A Las Vegas il terzo punto è mancato, creando un rischio enorme: le vetture arrivavano da una curva cieca, in piena accelerazione, con visibilità ridotta. Un eventuale errore di valutazione di un pilota, anche di pochi metri, avrebbe potuto provocare conseguenze devastanti. La FIA ora dovrà chiarire non solo il perché della mancata neutralizzazione immediata, ma anche la gestione dei commissari nei primi minuti di gara. Un'indagine inevitabile, dopo l'ennesimo episodio che mette in discussione la sicurezza in F1. La gara di Las Vegas passerà alla storia per la clamorosa doppia squalifica delle McLaren, ma si spera che questo non faccia passare in secondo piano il terribile rischio che si è corso al secondo giro in Curva 1.

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