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Come sarà la nuova Formula 1 di Stefano Domenicali

Oggi Stefano Domenicali comincia ufficialmente la sua avventura come nuovo CEO della Formula 1 al posto di Chase Carey. Che F1 troverà il nuovo boss del Circus? Come sarà la Formula 1 nell’era Domenicali? Quali i compiti e gli obiettivi per il 2021? Ecco cosa aspetta l’ex team principal Ferrari nel suo nuovo corso da numero uno del campionato automobilistico a ruote scoperte più prestigioso al mondo.
A cura di Michele Mazzeo
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Da oggi 5 gennaio 2021 Stefano Domenicali è il nuovo CEO della Formula 1. Il nuovo corso del Circus ha ufficialmente inizio con il manager imolese che prende il posto di Chase Carey che rimarrà nell'organigramma come presidente onorario. L'ex uomo Ferrari dunque ha preso le redini del campionato automobilistico a ruote scoperte più prestigioso al mondo e si troverà già dinanzi un serio problema con il GP d'Australia, prima gara nel calendario del Mondiale 2021, che dovrebbe essere rimandato a causa del Covid-19.

Comincia l'era Domenicali in Formula 1

L'ex numero uno di Lamborghini dunque ha preso il timone di una Formula 1 molto diversa rispetto a quella che ha lasciato nel 2014 quando si dimise dal ruolo di team principal della Ferrari per poi passare dopo qualche mese al settore automotive nel Gruppo Volkswagen prima in Audi e poi in Lamborghini appunto. Stefano Domenicali troverà infatti una Formula completamente rivoluzionata da Liberty Media che nel 2017 ha acquistato il Circus dall'ex padre-padrone Bernie Ecclestone passando così da una "semi-dittatura" ad un triumvirato molto più democratico andato in scena in questi ultimi quattro anni sotto la presidenza di Chase Carey.

Che Formula troverà Domenicali

Che Formula 1 troverà dunque Stefano Domenicali? Qual è l'eredità lasciatagli dal suo predecessore? Innanzitutto il 55enne italiano non avrà al suo fianco il genio della pubblicità Sam Bratches che ha lasciato il suo incarico nel 2019, ma potrà contare sull'esperienza e sui consigli di Ross Brawn, ultimo "superstite" del triumvirato che ha caratterizzato e profondamente trasformato la F1 nell'ultimo quadriennio.

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L'eredità lasciata da Carey al nuovo boss F1

Secondo lo stesso Carey a Domenicali lascia uno sport molto più forte e molto più sostenibile rispetto a quando si è insediato con i tifosi al centro di tutto. Oltre a cambiare la struttura del centro di potere della Formula 1, va dato atto a Carey di aver aggiunto la visione della F1 come marchio e non più soltanto come sport. E anche un impegno civico maggiore rispetto al passato come dimostrano l'addio alle "ombrelline" del 2018 o l'iniziativa "We race as one" o ancora il programma di transizione ai biocarburanti, passi importanti verso uno sport più responsabile dal lato umano e più adatto ai tempi, seppur ancora economicamente dipendente da paesi con ideali diversi (nel prossimo Mondiale farà il debutto anche l'Arabia Saudita per dire).

La Formula 1 ‘americanizzata'

Stefano Domenicali trova un Formula 1 "americanizzata". E anche questo rientra tra l'eredità lasciata da Carey. Una F1 concepita come spettacolo (con mostre, il popolare F1 Live nelle città di tutto il mondo, pacchetti con grandi concerti, eventi speciali e altre attività per il divertimento dei fan durante i week end di gara) che attira sempre più nazioni (e quindi sempre più soldi). Nella prima stagione sotto l'egida del manager italiano, se l'emergenza sanitaria lo consentirà, ci sarà infatti un Mondiale con 23 gare come mai accaduto in precedenza.

A tutto questo si aggiunge una imponente attività digitale con un grande rafforzamento dei social network e della struttura inerente la comunicazione a livello globale; F1 TV Pro che ha fornito un nuovo modo di vedere la F1; e l'accordo con Netflix per la serie di documentari "Formula 1: Drive to survive" che ha avvicinato sempre più gente, soprattutto le nuove generazioni, al mondo della F1.

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Il Patto della Concordia e la rivoluzione 2022

Anche passando alla pista vera e propria Carey ha lasciato in eredità tante cose al suo successore Domenicali. Primi fra tutti il Patto della Concordia che ha garantito la presenza degli attuali 10 team fino al 2025, ma anche il regolamento della nuova era della Formula 1 che prenderà il via nel 2022 e che con l'introduzione del budget cap e una spartizione più equa delle risorse dovrebbe garantire un maggiore equilibrio tra le monoposto e ridare un ruolo centrale all'abilità dei piloti.

Come sarà la nuova Formula 1 di Stefano Domenicali

La strada per Domenicali dunque sembra essere spianata e lui sembra intenzionato a proseguire il cammino iniziato dal suo predecessore. Dalle parole rilasciate negli scorsi mesi dal nuovo CEO della Formula 1 e dai suoi più stretti collaboratori infatti ci si può fare una prima idea su come sarà la nuova Formula 1 di Stefano Domenicali. Appare chiaro fin da subito che il nuovo boss vuole esaltare l'aspetto sportivo del Circus con i piloti che saranno sempre di più al centro del progetto. Ma sarà soprattutto una Formula 1 che raddoppierà il suo impegno nella lotta contro le disuguaglianze con la Liberty di Domenicali che continuerà a sostenere la battaglia di Hamilton contro il razzismo e promuoverà l'eguaglianza di genere come principio fondante: uomini e donne in gara insieme in Formula 1  con il merito come unica discriminante.

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Inoltre Domenicali è intenzionato a dare maggior spazio alle abilità dei piloti rispetto alla tecnologia che nell'era moderna l'ha fatta da padrona. E inoltre vuole rendere l'accesso al motorsport più accessibile a tutti attraverso l'istituzione di programmi dedicati. La Formula 1 di Stefano Domenicali sarà infine un Formula 1 globale nella quale saranno coinvolti sempre più Paesi storicamente mai toccati dal Circus con una predilezioni per quelli in cui si stanno facendo lotte importanti sul piano dei diritti umani.

Compiti e obiettivi del nuovo CEO per il 2021

Non sarà però facile realizzare tutto ciò per Stefano Domenicali dato che fin da oggi dovrà affrontare diverse sfide. Il manager italiano infatti subentra a Carey in un momento di crisi mondiale. Sebbene l'arrivo del vaccino covid-19 trasmetta speranza, infatti, la Formula 1 non è stata immune al colpo economico della pandemia e la ripresa sarà lenta. La sua missione primaria sarà quella di alzare il prezzo delle azioni del Grande Circo, ormai totalmente crollato, e di preparare il terreno per la rivoluzione sul piano sportivo del 2022. Un compito non facile assegnato, forse anche per questo, ad un uomo che conosce bene la Formula 1 ma che conosce bene anche l'industria, il mercato e le sue regole.

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