Cambia la classifica di chi ha vinto più volte il Motomondiale: Valentino Rossi scende a 7, Marquez a 6

Non c'è ancora un annuncio ufficiale, ma nel paddock le indiscrezioni si fanno sempre più insistenti: con l'ingresso di Liberty Media al comando della MotoGP, la storia del Motomondiale sta per essere riscritta. L'operazione segue la linea già adottata in Formula 1, dove soltanto la categoria regina assegna il titolo iridato, mentre F2 e F3 restano semplici campionati di contorno propedeutici alla top class.
Dal 1949 il motociclismo aveva fatto scelte diverse, riconoscendo come campioni del mondo anche i vincitori di 125, 250, 350, Moto2 e Moto3. Una tradizione che ha formato generazioni di piloti e ha costruito la leggenda di questo sport. Con la nuova gestione però tutto starebbe per cambiare: a contare sembra infatti saranno solo i titoli in 500cc e MotoGP.

Rossi e Marquez di pari passo, Agostini dimezzato, Nieto e Biaggi "cancellati"
La decisione avrebbe effetti immediati e pesantissimi sulle classifiche. Valentino Rossi passa così da 9 a 7 titoli mondiali, perdendo le corone vinte in 125cc e 250cc. Stessa sorte per Marc Marquez, che da 8 scende a 6, con l’esclusione dei successi in 125cc e Moto2 ma che comunque pareggerebbe i conti con il fenomeno di Tavullia nel momento in cui conquisterà matematicamente il mondiale della MotoGP 2025 che sta dominando.

Anche i numeri dei successi in gara vengono ritoccati: per Marquez spariscono 27 vittorie conquistate nelle categorie minori, così come vengono eliminati dagli annali 26 successi del ‘Dottore'. Un monumento come Giacomo Agostini vede addirittura dimezzato il suo palmares che passa da 15 a 8 titoli, mentre un'icona come Angel Nieto viene praticamente cancellata, privato dei suoi celebri "12+1" trionfi iridati (ottenuti nelle classi 50cc e 125cc). Stessa sorte di quest'ultimo toccherebbe quindi a pluricampioni che non hanno mai conquistato l'iride nella classe regina come Max Biaggi (quattro volte campione nella classe 250cc) o Dani Pedrosa (uno in 125cc e due in 250cc).

Le parole di Marquez a Motegi: "Non ricordo quanti Palloni d'Oro ha vinto Messi"
Interpellato a Motegi, dove potrebbe conquistare quello che sarebbe il suo nono titolo (il settimo nel momento in cui la modifica all'albo d'oro venisse ufficializzata), Marc Marquez non ha né confermato né smentito, ha scelto di non alimentare la polemica: "Beh, queste sono cose che non dipendono da me. Alla fine, l'importante è continuare ad aggiungere titoli. Ovviamente, la storia del motociclismo è la storia del motociclismo, e questo non cambierà mai. Ci saranno persone che continueranno a raccontarla in un modo, e ci saranno persone che la racconteranno in un altro. Per me, l'importante è continuare ad aggiungere titoli".
Il fuoriclasse di Cervera ha poi usato un paragone con il calcio: "Mi hanno chiesto quanti Palloni d'Oro ha Messi, e sai che sono un fan di Messi, e non lo sapevo esattamente. ‘Sette, otto o nove?' E loro hanno detto: ‘Scommetto che non lo sai, ma sai cosa ha significato per il Barcellona'? Beh, non ricordo quanti Palloni d'Oro ha, ma ricordo cosa ha significato per il calcio".
Marquez ha chiuso con un concetto chiaro: "Quando arriverà il giorno del ritiro, i numeri conteranno molto, ma la cosa più importante è che io venga ricordato come uno che ha dato tutto in pista".

Una scelta che divide il paddock
La decisione di Liberty Media non riguarda solo i numeri, ma cambia il modo stesso di raccontare il motociclismo. In pista il rebranding è già visibile: cerimonie copiate dalla Formula 1, un inno unico per i piloti, più spazio mediatico alla MotoGP e meno a Moto2 e Moto3, che vengono relegate a un ruolo marginale.
Quella che viene presentata come un'operazione di marketing globale rischia però di trasformarsi in un boomerang. Piloti e tifosi accusano la nuova proprietà di cancellare la memoria storica e di snaturare lo sport. Nel paddock la frase che circola con insistenza è una sola: "la storia non è fatta per essere riscritta a seconda della proprietà".