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Briatore sorpreso dalla domanda scomoda di La Russa sulla Ferrari: “Ho già i miei problemi”

Flavio Briatore ospite insieme ad Ignazio La Russa in una trasmissione radiofonica si trova a dover rispondere ad una scomodissima domanda sulla Ferrari: a porgergliela proprio il presidente del Senato.
A cura di Michele Mazzeo
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"Io alla Ferrari? Sono qui a Londra nel team, ho già i miei problemi. Prima o poi la Ferrari risolverà i suoi". Con queste parole Flavio Briatore ha liquidato l'ipotesi di un futuro a Maranello. Intervenuto a ‘La politica nel pallone' su RadioRai, il manager piemontese ha risposto così alla domanda inattesa del presidente del Senato Ignazio La Russa, che lo ha stuzzicato sul suo possibile coinvolgimento nella scuderia italiana di Formula 1.

Briatore, oggi Executive Advisor e team principal di Alpine, ha sottolineato come il nodo centrale per il Cavallino non sia la guida tecnica ma il livello della monoposto: "Conosco Vasseur, è una persona molto valida. Per tornare a vincere la Ferrari deve avere la macchina, quest'anno non è competitiva. L'unico team ad averla è la McLaren".

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Il momento difficile della Ferrari

La stagione 2025 ha confermato la crisi della Rossa. Con Charles Leclerc e Lewis Hamilton relegati spesso fuori dal podio, la Ferrari è ridotta al ruolo di comprimaria in un Mondiale dominato dal duello interno in McLaren tra Oscar Piastri e Lando Norris, con Max Verstappen unico potenziale outsider.

La Rossa, nonostante l'arrivo del sette volte campione del mondo e la guida di Frederic Vasseur, non è mai stata in lotta reale per il titolo. Una condizione che secondo Briatore non cambierà finché a Maranello non arriverà una macchina in grado di competere:"È la vettura a fare la differenza. Anche Verstappen, quando la Red Bull non è performante, si ritrova ottavo o nono".

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Briatore e la rivoluzione Alpine

Il dirigente 74enne è oggi concentrato su un'altra sfida: riportare Alpine ai vertici. Tornato nel 2024 come consulente esecutivo, ha assunto pieni poteri a maggio 2025 dopo le dimissioni di Oliver Oakes. Uno dei primi atti della sua gestione è stato blindare Pierre Gasly con un contratto fino al 2028, segnale di fiducia per il futuro del team francese.

Contestualmente, ha promosso in prima squadra Franco Colapinto, reduce dall'esperienza in Williams. Finora i risultati non hanno premiato la scelta, ma Briatore considera l'argentino un investimento a lungo termine. Le sue ambizioni restano chiare: "Nel 2026 vinceremo le gare e andremo sul podio", aveva dichiarato già nel 2024, fissando la rotta per il rilancio.

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Una carriera in F1 tra successi e ritorni

Entrato in Formula 1 con la Benetton nel 1988, Briatore è stato l'uomo che ha guidato la scuderia ai primi due titoli mondiali di Michael Schumacher. Poi il ritorno in Renault, con cui ha vinto altri due mondiali grazie a Fernando Alonso. Dopo l'uscita dal Circus nel 2009 per la radiazione (poi ridimensionata a lunga squalifica) in seguito allo scandalo del "crashgate", è tornato protagonista nel 2024 con l'Alpine.

La sua esperienza e la capacità di ricostruire team vincenti lo hanno reso una figura di riferimento nel paddock. Ma su una cosa Briatore non lascia spazio ai dubbi: nessuna prospettiva di un futuro imminente in Ferrari. "Sono qui nel team a Londra, ho già i miei problemi. I problemi della Ferrari li risolverà la Ferrari" ha ribadito chiudendo la porta a ogni suggestione.

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