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Brad Pitt ha terminato il film sulla F1 dicendo che era “il giorno più triste della sua vita”

Il produttore ha svelato cosa è successo nell’ultimo giorno di riprese e la decisione del regista di gare “un piccolo regalo” all’attore americano che s’era perfettamente calato nella parte del protagonista.
A cura di Maurizio De Santis
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Quando Brad Pitt s'è calato per l'ultima volta nell'abitacolo della vettura adattata a monoposto di F1 ha tirato un sospiro. Gli dispiaceva che le riprese fossero orami finite perché ci aveva preso gusto, abbastanza da convincere il regista Joseph Kosinski a fargli un piccolo regalo: lasciargli la possibilità di compiere qualche giro supplementare rispetto a quelli previsti nel copione. E se per l'attore quel giorno fu "infelice", il produttore Jerry Bruckheimer lo ha definito con opposte sensazioni: "È stato il più felice della mia vita", le parole dell'82enne manager che per tutto il periodo in cui è stata registrata la pellicola era tormentato dal timore che l'attore potesse restare coinvolto in un incidente di scena.

Le preoccupazioni relative alla sicurezza avevano preso il sopravvento perché l'estremo realismo delle macchine utilizzate. Certo, non delle schegge né con l'assetto delle auto che sfrecciano nei Gran Premio del Circus, ma ugualmente dotate di prestazioni a rischio.

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L'ultimo giorno di ripresa "il più triste" per Brad Pitt

"Quando Brad si mise al volante – le parole a People – per l'ultima corsa confessò che avrebbe preferito guidare ancora un altro po'. Disse che era infelice". S'era perfettamente immedesimato nei panni di Sonny Hayes (personaggio esistito realmente), la più grande promessa mai realizzata della Formula 1 che era stata chiamata per salvare un team in crisi. Da veterano gli viene fatta l'ultima proposta della carriera in grado di alimentare adrenalina: ovvero, correre per la scuderia (inventata) APXGP nella speranza di raddrizzare una stagione durissima sotto il profilo dei risultati. Sonny-Pitt ha ancora un altro compito nella storia messa in scena: fare (anche) da Pigmalione di un giovane e talentuoso compagno di scuderia che in pista esibisce uno stile di guida molto particolare.

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Il regalo del regista all'attore americano: "Gli concessi qualche giro in più"

Al timore di Jerry Bruckheimer fece da contraltare la padronanza della situazione esibita dal regista Joseph Kosinski. Disse di essere stato sempre tranquillo perché aveva visto, toccato con mano, quanto Pitt fasse effettivamente a suo agio nella monoposto. "Mi accorsi che aveva il pieno controllo della vettura. Non ho mai avuto la sensazione che fossimo irresponsabili. Non ho mai avuto la sensazione che gli attori fossero fuori controllo. La verità che intorno a loro c'era una squadra fantastica che si supportava. E ricordo che Brad era davvero dispiaciuto di dover scendere dalla macchina l'ultimo giorno". Infine, la rivelazione su quel che accadde proprio nell'ultimo giorno di riprese. "Gli abbiamo lasciato fare qualche giro in più alla fine dell'ultima ripresa solo perché sapevo che gli piaceva. Brad s'era appassionato al personaggio".

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