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Annullano l’ordine della Ferrari Purosangue ad un milionario e lui fa causa: la sentenza è una beffa

Il facoltoso imprenditore Marcel Wulms aveva fatto causa nel momento in cui si è visto annullare il suo ordine per la Ferrari Purosangue: la sentenza del giudice si è però trasformata in una beffa per il milionario olandese e in un trionfo per la casa di Maranello.
A cura di Michele Mazzeo
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Termina con una grande beffa la vicenda giudiziaria che ha coinvolto il milionario olandese Marcel Wulms, uno dei più prestigiosi concessionari del Paese e la Ferrari Purosangue. Il facoltoso imprenditore avicolo non aveva accettato che la casa di Maranello avesse annullato il suo ordine per avere uno dei primi esemplari del primo SUV del Cavallino Rampante e, dopo aver rifiutato un indennizzo offertogli per chiudere bonariamente la questione, aveva deciso di fare causa alla Ferrari Munsterhuis Sports Cars, il rivenditore autorizzato delle vetture del marchio italiano più grande d'Olanda. La sentenza del giudice però non è stata quella che il magnate del pollame si aspettava, per lui infatti è arrivata una grande beffa.

Marcel Wulms aveva infatti firmato un contratto di pre-acquisto con la concessionaria olandese nel 2020, cioè due anni e mezzo prima della presentazione del Purosangue, pagando un acconto di 20mila euro e assicurandosi così la settima unità destinata dalla Ferrari al rivenditore di Hengelo. A settembre 2022, quando per il concessionario è stato possibile evadere gli ordini a Maranello, quest'ultimo ha visto la sua richiesta respinta e ha quindi avvertito che il cliente che il suo pre-acquisto era stato annullato in quanto non aveva i requisiti per avere un modello disponibile prima per i clienti TOP e VIP e poi per altri clienti. E gli è stata restituita la somma versata precedentemente a titolo di caparra.

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Il milionario olandese non ha accolto di buon grado la decisione della Ferrari e, forte del contratto di pre-acquisto firmato, ha deciso di portare in tribunale la vicenda. Per chiudere la questione bonariamente senza impelagarsi in una battaglia legale all'uomo sarebbero anche stati offerti 40mila euro a titolo di risarcimento, soldi che, per una questione di principio, avrebbe rifiutato.

La questione è così arrivata davanti alla Corte di Overijssel che in poche settimane ha emesso la sua sentenza che è suonata come un enorme beffa per il facoltoso imprenditore: il giudice si è infatti pronunciato a favore del concessionario olandese condannando colui che aveva intentato la causa. Secondo il giudice infatti, pur avendo stipulato un contratto di pre-acquisto, non vi è alcun accordo esplicito sul veicolo, poiché non erano stati specificati colore, optional, prezzo totale o data di consegna. A tal riguardo nell'accordo scritto tra le parti era stato indicato soltanto che l'uomo stava ordinando il Purosangue "nº7" , concetto che tra l'altro ha dato adito a molteplici interpretazioni anche in sede di dibattimento: non si è riusciti difatti a capire se quella specifica si riferisse all'esemplare numero sette del SUV prodotto a Maranello o al settimo esemplare fra i 22 destinati al concessionario olandese.

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Il giudice ha comunque stabilito che, in ogni caso, ciò non obbliga in alcun modo il rivenditore alla consegna del veicolo in questione, rigettando di fatto tutte le richieste fatte dall'accusa compresa l'imposizione di misure cautelari poiché la Ferrari non ha indicato che la produzione del Purosangue potesse essere interrotta a breve termine o che ne venisse prodotto solo un numero limitato di unità (la casa di Maranello ha difatti confermato al giudice che completata la produzione degli esemplari destinati ai clienti TOP e VIP, comincerà quella per gli altri clienti).

Inoltre il giudice ha condannato Marcel Wulms al pagamento delle spese legali con la sentenza che si è trasformata in una vera e propria beffa per lui: ha perso la sua battaglia legale, non avrà la Ferrari Purosangue, non gli sono stati riconosciuti gli 80mila euro di risarcimento richiesti, e si ritrova ora anche con una condanna sulla sua fedina. Un trionfo invece per la casa di Maranello che esce da questa vicenda rinforzata: è autorizzata a vendere il Purosangue e le altre sue vetture solo a quei clienti che soddisfano i suoi requisiti.

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