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Airbag difettosi, la Volvo richiama più di 460.000 auto

La Volvo ha deciso di richiamare oltre 460.000 vetture, che hanno degli airbag potenzialmente difettosi e pericolosi. Il dispositivo di gonfiaggio in alcuni casi potrebbe causare la morte. Volvo ha richiamato modelli creati tra il 2000 e il 2009, e lo ha fatto proprio nei giorni in cui ha annunciato che entro fine anno sbarcherà in Borsa a Stoccolma.
A cura di Alessio Morra
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La casa automobilistica svedese Volvo ha deciso di richiamare 460.769 vecchi modelli di vetture a causa di un difetto relativo all'airbag, un problema grave che potrebbe anche produrre un incidente mortale. Le autorità di regolamentazione della sicurezza negli Stati Uniti hanno riferito che quando l'airbag si attiva alcuni frammenti del dispositivo di gonfiaggio all'interno dell'airbag potrebbero in determinati casi sporgere o nel peggiore dei casi colpire i passeggeri in maniera molto violenta tanto da causare lesioni gravi o la morte.

Dopo essere venuta a conoscenza di un incidente mortale verificatosi negli Stati Uniti, la Volvo ha richiamato tutti quei veicoli, che saranno sottoposti a revisione gratuita. I modelli in questione sono stati prodotti tra il maggio 2000 e il marzo 2009. Saranno ritirati i modelli S80 2001-2006 e S60 2001-2009. La casa scandinava non ha voluto rivelare il costo previsto per la sostituzione degli airbag.

Questa notizia giunge in un momento molto importante per la Volvo. Perché il gruppo automobilistico svedese controllato dalla società cinese Zhejang Geely-Holding, che ha come primo azionista Daimler (cioè Mercedes-Benz) con il 9,8% ha deciso che entro la fine del 2021 si quoterà alla Borsa di Stoccolma. L'obiettivo della Volvo è quello di ottenere 25 miliardi di corone svedesi (2,5 miliardi di euro). In una nota il gruppo automobilistico svedese aveva scritto che: "La quotazione ha lo scopo di «sostenere la trasformazione e la continua crescita del gruppo», con i suoi «ambiziosi target di metà decennio dedicati all’elettrificazione, alla sostenibilità e alla digitalizzazione".

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