Pogacar e lo sfogo mentre vince il Tour: “Mi chiedo perché sono qui. Voglio solo tornare a casa”

Nell'ultima tappa alpina, Tadej Pogacar ha difeso alla grande la maglia gialla che oramai porterà fino a Parigi, per festeggiare il suo 4° Tour. Ma sul traguardo di La Plagne si è visto un campione davvero sfinito, che ha dovuto anche inchinarsi nel mini sprint con Jonas Vingegaard, che valeva la seconda posizione dietro al bis di Aresman che ha beffato tutti prendendosi la sua seconda vittoria in questa edizione. Proprio prima di scattare sui pedali per la frazione odierna, Pogacar aveva già mostrato segnali di fatica, in dichiarazioni che sono risultate col senno del poi, quasi profetiche.
Pogacar felice ed esausto: "Non vedo l'ora che finisca, tre settimane lunghissime"
Un Tour dominato in lungo e largo ma che ha in parte anche logorato le forze e la tenuta del campione sloveno. Pogacar non aveva nascosto prima della tappa di oggi, l'ultima alpina, la numero 19, il proprio disagio. Di campione e dominatore ma anche uno sfogo umano che ha risuonato forte di fronte a tre settimane di una Grande Boucle dove ha saputo gestire, attaccare e dove il caso a difendersi. "Sono a un punto in cui mi chiedo perché sono ancora qui…" aveva detto alla vigilia della Albertville – La Plagne. "Sono state tre lunghissime settimane. Continuo a contare i chilometri che mi separano da Parigi. Quindi sì, non vedo l'ora che finisca per potermi divertire di nuovo un po' nella mia vita."
"E' bello correre, ma ad un certo punto vuoi solo tornare a casa…"
Un Tour logorante, non privo di polemiche e illazioni nei confronti del capitano UAE che psicologicamente hanno però pesato meno delle salite di Pirenei e Alpi. "È ancora bello correre, anche nella terza settimana, quando sei stanco e irritato da tutti intorno a te. Ma vuoi solo tornare a casa ad un certo punto: ottengo anche energia dalle salite, quando la gente ti incita. Questo ti motiva e ti rendi conto che non è poi così male… Soprattutto se hai buone gambe". Che lo hanno portato a Parigi per festeggiare la sua nuova maglia gialla e il Tour 2025, 4° in carriera.
La tappa n.19 a La Plagne: sull'ultima salita alpina Vingegaard la spunta su Pogacar
La tappa, ultima sulle Alpi, ha visto ancora una volta Pogacar tra i protagonisti nel finale, sotto la pioggia. Lui e Vingegaard hanno lasciato sfogare tutti, come sempre dando l'impressione di accontentarsi della classifica generale. Poi, nella salita conclusiva, i fuochi d'artificio: prima viene fagocitato Primoz Roglic, poi restano insieme con il solo Arensman a provare a sparigliare le carte prima dell'arrivo. Con l'uomo INEOS che prova la fuga solitaria mentre rientrano Lipowitz e Onley, che completano i primi 4 posti nella classifica generale. Sul traguardo, chi paga maggior pegno è Pogacar, superato nello sprint per il secondo posto da Vingegaard.