La sfortuna sceglie Roglic: gli sterrati di Siena sono un calvario tra cadute, incidenti e forature

La nona tappa doveva essere quella decisiva di questa prima settimana di Giro d'Italia e così è stato, scombinando in una combinazione folle di situazioni la classifica generale. Dove è rimasto coinvolto suo malgrado soprattutto un corridore in particolare, Primoz Roglic che ha dovuto far fronte a qualsiasi inconveniente si possa pensare accada sullo sterrato: cadute, problemi meccanici, forature. Tanto da dover ritrovarsi a rincorrere i migliori proprio nella parte decisiva della tappa, perdendo una enormità in classifica generale dove era il favorito indiscusso. E restando con i segni di quanto accaduto sulla pelle: "Ora devo sfruttare la giornata di riposo, se sarò a posto ci proverò fino alla fine"
Lo sterrato fa saltare il "piano" di Roglic: costretto a inseguire
Un Primoz Roglic che ha atteso per le prime tappe provando a gestire le varie situazioni che si sono verificate tra l'inizio complicato in Albania e i primi chilometri in Italia. Una gestione "sapiente" per l'esperto sloveno della Bora che un Giro, straordinario l'ha vinto all'ultima tappa sull'ultima salita e che sa perfettamente quali insidie possa celare. Come nella tappa numero 9 con una parte che ha ricalcato la Strade Bianche, con quasi 30 chilometri sullo sterrato, che si sono dimostrati fatali, proprio per Roglic. Che ha pagato un durissimo prezzo su strade che lui non ha mai percorso: lo sloveno, infatti, in carriera ha sempre evitato gli sterrati della Strade Bianche, oggi fatali.

Cadute e forature: Roglic in difficoltà sullo sterrato della 9a tappa
Nei primi settori è accaduto praticamente di tutto per il campione sloveno che si è trovato a dover affrontare difficoltà su difficoltà, chiamato a dimostrare di meritarsi il titolo – sulla carta – di favorito per la vittoria a Roma. nel primo tratto di sterrato è stato coinvolto in una delle tantissime cadute che si sono verificate sulla ghiaia, perdendo quasi subito contatto. Poi, ripartito in rimonta è stato rifermato una seconda volta per un problema meccanico ed una foratura che lo ha ritolto dalle prime posizioni.
Le parole di Roglic, segnato dalle cadute: "Ci proverò fino alla fine"
Con una frazione che non ammette contrattempi, ben presto, Roglic si è visto lontanissimo dei leader della corsa, da DelToro a Bernal, da Ayuso a Ciccone, ritrovandosi con il fido Pellizzari a dover risalire la china, unicamente per poter limitare i danni in classifica generale dove avrebbe dovuto giocarsi la nuova maglia rosa di giornata, oltre a provare a prendersi un successo di qualità in una delle tappe più iconiche di questa edizione. Ora una giornata di riposo, poi una settimana che darà spazio alle grandi montagne: dove Roglic dovrà rivedere ogni sua tattica, non più da attendista ma da attaccante puro: "Devo veder come starò" ha ammesso a fine tappa con i segni ineluttabili delle cadute sullo sterrato. "Se sarò di nuovo pronto lotterò fino alla fine. Il meglio del Giro dopotutto deve ancora arrivare"




