Il video impressionante della caduta al Giro d’Italia: asfalto come ghiaccio, 30 corridori a terra

L'impressionante caduta a 70 chilometri dal traguardo di Napoli, ha caratterizzato la sesta tappa del Giro d'Italia, la più lunga in programma e al momento anche quella che ha creato più problemi di tutti. Una trentina di ciclisti sono letteralmente caduti come birilli su un tratto di asfalto diventato puro sapone per la pioggia, cadendo a tutta velocità con conseguenze devastanti. Per due di loro in particolare, Jai Hindley e Fabio Van der Bossche la corsa è finita in quel momento, trasportati con l'ambulanza in ospedale.
La folle caduta collettiva è avvenuta lungo un tratto di rettilineo alle porte di Nola, a circa 70 chilometri dal Lungomare Caracciolo dove era posto l'arrivo della sesta tappa, la più lunga dell'intero Giro 2025. La pioggia e l'umidità hanno reso l'asfalto viscido, rendendolo quasi una lastra di ghiaccio sulla quale a uno a uno diversi corridori sono caduti da soli, perdendo improvvisamente l'equilibrio e schiantandosi al suolo a una velocità impressionante. Subito si è scatenato il caos con i soccorritori e le ammiraglie che non hanno capito le dinamiche trovandosi corridori sparsi ovunque, doloranti. A tal punto che alla fine sono dovute intervenire tutte le ambulanze e i mezzi di soccorso disponibili.
La vittoria di Groves compagno di Van den Bossche
L'utilizzo di tutti i mezzi necessari ha spinto l'organizzazione a fermare prima la tappa, per poi neutralizzarla fino all'arrivo togliendo qualsiasi tempo o ritardo, lasciando solamente la vittoria di tappa che poi è andata a Kaden Groves della Alpecin-Deceuninck, la squadra proprio di Van der Bossche tra i più malconci dopo l'incidente e costretto al ritiro: "Abbiamo sentito quanto è accaduto" ha spiegato dopo aver dominato la volata a Napoli, "ci siamo rimessi in pista e abbiamo pensato solo a correre. E' brutto perdere un compagno in queste situazioni, ma abbiamo onorato al meglio la corsa".
L'elenco dei ciclisti coinvolti nella maxi caduta
Lunghissimo l'elenco dei ciclisti coinvolti con nomi anche "pensanti" in ottica vittoria finale e di tappa. Tra questi, a terra anche Jai Hindley, vincitore 2022, che si è seduto sul marciapiede in stato confusionale dopo essere stato proprio lui il primo a cadere, in modo pesante, sull’asfalto, e a sua volta poi, centrato dagli altri corridori e costretto al ritiro. Tra i ciclisti coinvolti anche la maglia rosa Pedersen, Fortunato, Adam Yates, Thijssen, Pérez, Gee, Martínez, Carapaz, Tratnik e Magnier. Tutti ripartiti con segni più o meno visibili dell'impatto al suolo.
Le polemiche sulla scelta della neutralizzazione di tappa: "Corridori imparate a correre"
Mentre ci sono pochissime perplessità sulla corretta decisione della giuria che ha deciso prontamente prima di neutralizzare la corsa per poi farla proseguire togliendo tutti i riferimenti cronometrici, le perplessità maggiori restano sul comportamento degli stessi ciclisti lanciati a velocità folle su un tratto che richiedeva maggior prudenza: "Cari corridori, bisogna saper correre" ha spiegato Beppe Saronni sulle pagine di Qui Bici Sport. "Non basta avere i computerini o la radiolina, ci vuole la testa e bisogna sapere quando è il momento di rallentare, di non rischiare. Ai miei tempi la neutralizzazione non esisteva e non può essere che tutti gli anni al Giro si debba neutralizzare almeno una tappa… Si interroghino anche sulle loro responsabilità"




