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Il segreto vincente dell’impresa di Ganna: la corona della bici è grande come un piatto da pizza

Prima dell’inseguimento individuale che gli ha regalato l’oro, Ganna ha fatto montare sulla sua bicicletta un rapporto impossibile: è stato il vero segreto del suo trionfo a Glasgow.
A cura di Ada Cotugno
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Filippo Ganna è campione del mondo di ciclismo su pista per la sesta volta: a Glasgow l'italiano è stato protagonista di una rimonta straordinaria che lo ha portato alla vittoria per appena 54 millesimi sul britannico Daniel Bigham. Una gara da incorniciare, l'ennesima perla di una carriera ricca di trionfi, ma questa volta il segreto che gli ha permesso di svoltare tutto è nella sua bici.

Una scelta tecnica strana, ma che alla fine lo ha premiato: sulla bicicletta Ganna ha fatto montare un rapporto con 66 denti sulla corona davanti e 15 su quella dietro, dalle dimensioni simili a quelle di un piatto da pizza. L'azzardo lo ha costretto a una partenza più lenta rispetto a suoi rivali, dato che per prendere velocità il suo assetto richiedeva una forza incredibile nelle gambe.

Per questo motivo aveva perso terreno rispetto a Bigham, lanciato verso il primo posto, facendo credere a tutti che il suo destino sarebbe stato quello di indossare l'argento. Invece alla fine, al ritmo impressionante di 115 pedalate al minuto, ha recuperato tutto lo svantaggio negli ultimi quattro giri per firmare un'impresa che ha dell'incredibile.

La scelta di montare un rapporto impossibile alla bicicletta alla fine lo ha premiato: nessun ciclista avrebbe utilizzato la sua strategia per affrontare una sfida del genere, visto il grande dispendio di energie richieste dal suo assetto, ma Ganna ha dimostrato ancora una volta la sua grandezza riuscendo a portare a casa il sesto oro nel ciclismo su pista.

A rendere l'impresa ancora più epica è il fatto che l'atleta non avrebbe dovuto gareggiare. L'obiettivo era quello di riposare per presentarsi al massimo delle forze alla cronometro di venerdì, per poi cambiare idea e scendere ugualmente in pista, ignaro della grande impresa che avrebbe compiuto poco dopo, l'ennesima grande vittoria che lo consegna alla storia.

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