Il misterioso bottone sulla tuta di Roglic al Giro nasconde un segreto: lo aiuta in alta montagna

Al Giro d'Italia non ci si annoia mai e con il secondo giorno di riposo in programma dopo una settimana di corse completata oltre le prime tre tappe in Albania, tutto si è rimescolato con l'incredibile arrivo della nona tappa di domenica, dove gli sterrati hanno ribaltato classifiche, gerarchie e pronostici. Tra i più colpiti è stato proprio Primoz Roglic, che da leader indiscusso per la vittoria di Roma si è ritrovato ora a dover inseguire, costretto ad affrontare mille difficoltà. Proprio il campione sloveno è stato anche sotto i riflettori per un particolare che non è sfuggito ai più per un accorgimento piuttosto inusuale: un pulsante è apparso sulla divisa della squadra, in occasione dell'arrivo nella vera prima tappa di montagna, la 7a. E che molto probabilmente si ripresenterà nelle scalate alle Alpi e sulle Dolomiti.
Il misterioso bottone sulla divisa della Bora-Hansgrohe apparso in montagna
Il "bottone" ce l'avevano tutti i compagni di squadra della Red Bull–BORA–Hansgrohe ma ciò che ha ovviamente colpito principalmente tutti è stato vederlo sulla casacca di Primoz Roglic, capitano e favorito per la vittoria finale del Giro. Un accorgimento tecnologico innovativo apparso sulle divise del Team subito dopo il traguardo della tappa numero sette, la prima di montagna con una altimetria importante e un dislivello di oltre 2.500 metri. Accorgimento che è stato utilizzato dalla Bora, sorprendendo appassionati e ponendo una domanda alla quale molti non hanno saputo rispondere: a cosa serviva quel pulsante?

A cosa serve il "push-botton" di Roglic: riscalda la tuta a temperature più basse
Alla fine della tappa numero 7 in alta quota conclusasi a Tagliacozzo, a circa 1.400 metri di altitudine, il team Red Bull–BORA–Hansgrohe ha sorpreso il gruppo con un capo d'abbigliamento unico nel suo genere, indossando una tuta riscaldata grazie proprio al pulsante di accensione/spegnimento incorporato, posizionato accanto al logo Red Bull. Mai prima d'ora era stata utilizzata, ed è una ultima trovata tecnologica studiata per combattere il freddo intenso dopo lo sforzo, rivelandosi un alleato fondamentale in giornate come quella di sabato, conclusa a quasi 1.500 metri d'altitudine, in cui il rischio di prendere freddo dopo un'intensa tappa di montagna è maggiormente elevato. Una soluzione innovativa che potrebbe fare tendenza e venire utilizzata anche da altre squadre in vista della seconda settimana in cui si inizierà di nuovo a salire e nella terza, decisiva, sulle Alpi.




