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Ferrand-Prevot e la preoccupante trasformazione fisica per vincere il Tour de France femminile: “È il mio lavoro”

La ciclista francese criticata per la magrezza esibita in occasione della Grande Boucle. In tre mesi circa ha perso 5 chili, mostrando una condizione fisica preoccupante. “È tutto sotto controllo”.
A cura di Maurizio De Santis
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Pauline Ferrand–Prevot criticata per il drastico calo di peso in occasione del Tour de France.
Pauline Ferrand–Prevot criticata per il drastico calo di peso in occasione del Tour de France.
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Ad aprile scorso Pauline FerrandPrévot ha vinto la ParigiRoubaix, due giorni fa ha trionfato al Tour de France ma a distanza di tre mesi la netta trasformazione fisica ha sollevato perplessità, critiche, preoccupazioni per la magrezza esibita dalla ciclista. Il caso di peso è stato significativo per un'atleta alta 165 cm: si stima che nell'ultimo lasso di tempo abbia perso cinque chili. Lei si difende sostenendo che si tratta "solo del suo lavoro", che "bisogna adattarsi alle condizioni del terreno", che è perfettamente cosciente di come questo sbalzo "non è sano al 100% né ho intenzione di restare così per sempre" ma è frutto di una scelta strategica precisa. Spiegazioni che non sono bastate a silenziare l'ondata di obiezioni da parte di quanti l'hanno anche definita un cattivo esempio per i giovani.

La domanda che sorge spontanea è semplice: si può e si deve fare per forza di tutto, mettendo a repentaglio anche la propria salute, pur di arrivare al successo? "Ognuno si prepara come preferisce – ha spiegato nell'intervista alla rivista francese, Rouleur, chiarendo che dietro questa metamorfosi c'è un piano controllato e limitato nel tempo -. Per la Roubaix avevo una struttura diversa perché sapevo di dover avere abbastanza potenza per spingere in pianura. Per il Tour de France, invece, sapevo che avrei dovuto sostenere una salita di un'ora e mezza sul Col de la Madeleine e ho cercato di sfruttarla al meglio. Questo perché bisogna adattarsi al percorso che dobbiamo affrontare".

A chi le chiede se non è forse estremo un trattamento del genere, Ferrand-Prevot replica coniugando esigenze agonistiche e opportunità di competere nel migliore dei modi possibili con i consigli dello staff che ne ha seguito e curato l'evoluzione. "Il ciclismo è uno sport di resistenza e per cimentarsi in una scalata bisogna avere la massima potenza per chilo. Abbiamo elaborato un programma specifico assieme al nutrizionista della nostra squadra, era tutto sotto controllo. Sono bene che non è del tutto salutare né manterrò questo fisico ma è così che doveva essere".

Ferrand-Prevot pensa di non aver fatto nulla di male e quando la additano a esempio negativo per i ragazzi e le ragazze s'alza sui pedali e semina i detrattori. "Tra i commenti sui social ho letto che non sarei un buon modello per i giovani – ha concluso – ma credo sia giusto da parte di un genitore essere onesti e spiegare ai figli come stanno realmente le cose. Ovvero che se mi vedono così è solo perché sto cercando di fare il mio lavoro al meglio. Non è per sempre".

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