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L’arma segreta di Colbrelli, le gomme magiche: “Ho fatto la volata con le ruote bucate”

Il nuovo prototipo di gomma montata sul cerchio della bicicletta ha aiutato Sonny Colbrelli a vincere la Parigi-Roubaix. Nulla che sminuisca i suoi meriti e un successo frutto di allenamenti e sacrifici ma, come accaduto per Jacobs alle Olimpiadi, la tecnologia ha rivoluzionato anche lo sport. La ‘magia’ è in alcuni dettagli.
A cura di Maurizio De Santis
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Una volata fatta "con le ruote bucate" ma salvate da una schiuma particolare. Come'è stato possibile che Sonny Colbrelli abbia vinto la Parigi-Roubaix in condizioni così estreme? Tutto vero. Il segreto è nella mescola, in quel cordolo a mo' di mastice che fa da arma segreta e oggi, con l'intervento della tecnologia e dello sviluppo su strada, aiuta i ciclisti a compiere imprese epiche. Non è un trucco perché – come accaduto per le scarpette magiche di Marcel Jacobs e i nuovi materiali trattati per le l'assemblaggio delle piste – senza allenamenti e sacrificio, costanza e strategia in gara non vinci e nemmeno vai molto lontano ma una sorta di jolly a disposizione di tutti i concorrenti e dei team che possono scegliere gli strumenti e le soluzioni migliori.

Dimenticate le immagini virate seppie dei corridori con le gomme a tracolla e incrociate sulle spalle, accovacciati ai bordi della carreggiata per rimediare all'usura: l'immagine iconica è la bici sollevata verso il cielo da Colbrelli, urlando di rabbia e di gioia per la vittoria. Muscoli e fatica, condizione emotiva ideale e un pizzico di buona sorte lo hanno spinto al successo nella classica del ciclismo su strada ma senza quei tubeless (forse) non ce l'avrebbe fatta. È lo stesso ciclista a spiegare cosa significa avere quel tipo di ruota e quali sono i benefici.

Ha uno spessore di 32 millimetri ed è poco gonfiata. È un prototipo della Continental neanche ancora venduto fino a oggi – ha ammesso nell'intervista alla Gazzetta dello Sport -. Sul pavé scorrono meglio, sono confortevoli, attutiscono i colpi. E sei più tranquillo. Ho fatto la volata con le ruote bucate e i tubeless mi hanno salvato. Ho forato due volte, la prima in uno dei tratti iniziali, la seconda dentro la Foresta di Arenberg. Ma la schiuma che c’è nel tubeless, una sorta di mastice, ha sigillato il buco e non mi sono dovuto fermare.

La ‘magia' è in alcuni dettagli, gli stessi che hanno convinto Filippo Ganna a farla sua per ottenere il titolo nella cronometro individuale ai campionati del mondo su strada. Tutti riassunti nel nuovo modello GP5000 S TR più leggero, veloce, facile da montare e compatibile con i cerchi hookless (senza ganci): mescola dei copertoni; pneumatici senza camera d'aria e a pressione più bassa così da alleviare il fastidioso effetto del pavé; un inserto sotto il battistrada rende la ruota più resistente e le dà maggiore protezione contro le forature; una gomma performante consente un migliore controllo della bicicletta in curva, quando aderenza e traiettoria mettono a dura prova la manovrabilità del veicolo.

L'inferno del Nord dopo gli Europei. Un'impresa pazzesca del ciclista di Desenzano del Garda in un "2021 difficilissimo a livello personale". Secondo alcuni media francesi è da prendere con il beneficio del dubbio perché dal 1955 che non vinceva un esordiente e, soprattutto, il tracciato non è adatto a in velocista. Pregiudizi e sospetti alimentati da voci di presunte irregolarità commesse dal team Bahrain Victorious. Chiacchiericcio sfociato in una perquisizione in albergo durante l'ultima edizione del Tour de France. A Colbrelli e ai suoi compagni venne effettuato anche il test del capello ma non ci furono riscontri. Allusioni infamanti, le stesse che provarono a gettare fango anche su Jacobs, campione olimpico nei 100 metri piani. Sonny con tutto questo non c'entra: ha vinto ed è stato strepitoso, il fango l'aveva sulla faccia ma era frutto della fatica e di un successo eroico.

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