580 CONDIVISIONI
Giro d'Italia 2023

Clarke e De Marchi ripresi dopo 60 km di fuga al Giro: “È terribile”. Al traguardo piangono insieme

Simon Clarke e Alessandro De Marchi hanno un vissuto un autentico dramma sportivo alla tappa di Napoli del Giro d’Italia. I due ciclisti sono stati ripresi e superati a 200 metri dal traguardo dopo una gara in fuga per quasi 60 km.
A cura di Fabrizio Rinelli
580 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Alla fine è stato il danese Mads Pedersen della Trek-Segafredo a vincere la sesta tappa del Giro d'Italia, la Napoli-Napoli, di 162 chilometri, battendo in volata l'italiano Jonathan Milan. Una tappa caratterizzata dall'equilibro da parte del gruppo di ciclisti che per tutto il tragitto è stato compatto nonostante la fuga in solitaria di Alessandro De Marchi e Simon Clarke. La fuga dell'australiano e dell'azzurro però è stata resa incredibilmente vana dalla rimonta spaziale dei corridori che a meno di 350 metri dal traguardo hanno raggiunto e superato i due fiondandosi all'arrivo con Pedersen che alla fine ha avuto la meglio su tutti.

De Marchi e Clarke in alto a sinistra superati da tutto il gruppo proprio sulla linea del traguardo.
De Marchi e Clarke in alto a sinistra superati da tutto il gruppo proprio sulla linea del traguardo.

Una beffa atroce dato che a 58 km dall'arrivo Clarke e De Marchi avevano iniziata la fuga guadagnando un ampio margine di tempo rispetto al plotone alle spalle e apparentemente distante. L'immagine dei due ormai pronti a tagliare il traguardo rimarrà a lungo nella storia del Giro d'Italia. Superati da tutti sul più bello dopo aver macinato chilometri per guadagnare ampio vantaggio e centrale la vittoria della tappa che però sembrava ampiamente alla portata dello stesso Clarke.

Le lacrime di Clarke in diretta durante l'intervista.
Le lacrime di Clarke in diretta durante l'intervista.

Mancavano praticamente 200 metri per prendersi ciò che meritatamente avevano costruito per tutta la tappa ma il dramma sportivo era alle spalle e si è consumato proprio sul più bello. Al termine della tappa Clarke non ha retto ed è scoppiato in lacrime davanti alle telecamere: "Ad essere ripreso a così poco dall'arrivo ti spezza il cuore, facciamo tantissimi sacrifici per questo lavoro – ha spiegato ai microfoni RAI – Ho sognato questo momento da tanto tempo, e quando manca così poco è devastante".

"Finale da crepacuore per Simon Clarke che viene catturato a soli 250 metri dalla linea" scrive il suo team su Twitter. La Israel-Premier Tech mette in evidenza la foto di un Clarke disperato con la testa bassa sul manubrio coperta dalle braccia incrociate. È il momento in cui si rende conto di aver fatto una fatica inutile trovandosi in mano un pugno di mosche: "Non è divertente perdere in questo modo, farsi prendere così vicino alla linea – ha rivelato Clarke visibilmente sconvolto in un'intervista a Eurosport – Avrei preferito essere riportato indietro a dieci chilometri da percorrere piuttosto che a duecento metri dalla fine. Ma non puoi sempre vincere. E se non provi, non si sa mai. Domani è un altro giorno".

Nel mezzo c'è stata però una grande lezione di sport da parte dei due. De Marchi infatti in un'intervista post gara ha spiegato cosa sia accaduto durante il tragitto quando i due compatti in fuga si dirigevano verso il traguardo: "Volevo vincere, quindi ho fatto una gara con Clarke, sapevo che era più veloce di me e ho dovuto giocare un po’ d’azzardo – ha spiegato – Mi sono rifiutato di tirare, cosa che non ho mai fatto nella mia carriera. Il dispiacere c’è perché la tappa poteva essere adatta alle fughe, noi ci abbiamo provato e così ho cercato di far lanciare la volata a Clarke per poi saltarlo, ci hanno ripreso a pochissimo dal traguardo è andata così credo che lui sia più dispiaciuto più di me".

Parole apprezzate dall'australiano che a 36 anni pregustava la vittoria di una tappa speciale ambita da diversi ciclisti. Clarke ha infatti prontamente risposto ringraziando l'azzurro: "Alessandro mi ha dato tutto quello che poteva, senza di lui non potevo arrivare qui – ha spiegato – Assieme abbiamo provato a scombinare i piani dei velocisti e per poco non ci siamo riusciti".

580 CONDIVISIONI
141 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views