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Giro d'Italia 2024

Bernal si prende la 16a tappa e rafforza la Maglia Rosa: ottimo terzo posto per Caruso

In una tappa travagliata dal maltempo che ne ha obbligato il cambio di tracciato (senza Fedaia e Pordoi), ancora una volta è Egan Berlan a farla da padrone. Primo al traguardo di Cortina, dopo aver dominato il Passo Giau (Cima Pordoi), consolida la Maglia Rosa. Strepitoso piazzamento di Caruso, che sale anche in classifica generale al 2° posto.
A cura di Alessio Pediglieri
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Egan Bernal si tiene sempre più stretta la Maglia Rosa e chiude per primo a Cortina d'Ampezzo in quella che sarà ricordata come la frazione delle montagne che non ci sono. Senza Pordoi e Fedaia, il capitano della Ineos ha comunque dominato movimentando il finale di tappa sulla salita del Giau, tagliando per primo la nuova ‘Cima Coppi' 2021. Vincendo anche la 16a tappa, Bernal consolida sempre più un Giro che oramai non sembra avere avversari. Benissimo Caruso che ha difeso la seconda posizione sull'ultimo GPM davanti a Vlasov e Yates suoi primi antagonisti in classifica generale che pagano all'arrivo.

Nibali ci prova, fino al Giau

Dopo una partenza turbolenta per un percorso cambiato, la corsa si sviluppa su una ennesima lunghissima fuga con una ventina di corridori che provano a sfruttare il tracciato accorciato di una cinquantina di chilometri, per strappare la vittoria di tappa. Tra questi fuggitivi c'è anche Vincenzo Nibali, insieme ad altri che in classifica generale sono molto attardati. Lo ‘Squalo' prova a movimentare la corsa, il suo vantaggio, quando a metà tappa prova l'allungo insieme ad altri cinque compagni di fuga, sfiora anche i sei minuti dalla Maglia Rosa che però amministra al meglio e ritaglia metro su metro la propria rimonta per arrivare al Passo Giau con il gap praticamente annullato.

Sul Passo Giau, Bernal fa selezione

Sull'erta di giornata, trasformatasi ‘Cima Coppi' dopo aver tolo il Pordoi, Nibali conferma il proprio stato approssimativo, "la gamba dei giorni non migliori" come ha già ammesso nella giornata di ieri. E così, entrano in scena i migliori in classifica generale con la Ineos che lancia la progressione di Egan Bernal, autentico ‘cannibale' di questo Giro d'Italia. Il capitano della Ineos Grenadier si prende il comando e guida la corsa. Nulla può Yates che comunque resta aggrappato, mentre Vlasov deve pagare lo scotto per un problema con la pettorina  che gli si infila nella catena facendogli perdere una quindicina di secondi.

Solo Caruso regge in salita

Lo scollinamento vede Bernal passare per primo, facendo selezione tra i migliori, tra cui regge il solo Caruso che paga una trentina di secondi dalla Maglia Rosa ma che riesce a guadagnare importanti secondi su Yates e Vlasov, confermando il proprio posto sul podio in classifica generale. Con Bernal che ha messo tutti in fila, l'ultima discesa Cortina d'Ampezzo è quasi una passerella d'onore per il colombiano che deve solo fare attenzione ad asfalto e condizioni meteo avverse.

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Il ‘tappone' cancellato

Una tappa stravolta dal meteo e dalla scelta di non voler scalare le cime più alte di questo Giro d'Italia. Addio al Fedaia e al Pordoi e al loro posto un lunghissimo falsopiano vero il Giau, ultima fatica di giornata salvata dall'organizzazione. La scelta di cambiare tracciato all'ultimo istante è stata da parte del sindacato corridori che ha evidenziato i troppi pericoli lungo il percorso dove si attendeva pioggia e neve, soprattutto in discesa. Così, il ‘tappone' dolomitico viene quasi cancellato e stravolto, lasciando più di un po' di amaro in bocca a tutti gli appassionati.

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