Attivisti oramai fuori controllo alla Vuelta: “Urina in faccia, chiodi in strada, insulti ai ciclisti”

Alla Vuelta oramai serpeggia la paura tra i ciclisti in gruppo. Che siano della tanto contestata Israel Premier Tech o appartenenti ad un altro team oramai le manifestazioni degli attivisti ProPal sono completamente fuori controllo. E pericolose. A denunciare la preoccupante situazione che dalla quinta tappa, accade ogni giorno, creando pericoli e disagi ai ciclisti è stato Jonas Gregaard, della Lotto, che ha raccontato cosa debbano subire dagli attivisti: "Sono diventati pericolosi e violenti. Oramai insultano chiunque, mettono puntine sulla strada, ci lanciano oggetti. A me hanno gettato in faccia un liquido maleodorante, probabilmente era urina".
Cosa sta accadendo alla Vuelta: manifestanti fuori controllo, la paura dei ciclisti
Inaccettabile che uno dei massimi Giri che forma il programma stagionale dell'UCI, la Vuelta spagnola sia piombata nel più totale caos, creando una situazione fortissima di pericolo e di disagio per tutti i ciclisti iscritti. Oramai gli episodi in cui gli attivisti hanno compiuto agguati e sabotaggi non si contano più, come le cadute e e i problemi causati agli organizzatori costretti anche a neutralizzare tappe e a chiedere l'intervento dura della polizia. Una situazione fuori controllo, con il silenzio dell'Unione Ciclistica Internazionale che continua imperterrito e l'impossibilità dell'organizzazione nel prendere provvedimenti al riguardo. In una escalation di intolleranza e violenza senza precedenti che sta dilagando anche altrove.
Gregaard e la violenza degli attivisti: "Mi hanno tirato in faccia dell'urina, sono diventati aggressivi"
Ad alzare il livello di indignazione generale e d'allarme è stato Jonas Gregaard, 29enne danese della Lotto, compagno di nazionale di Vingegaard che pur nei giorni scorsi si era dilungato nel tentativo di comprendere le ragioni dei manifestanti: "I manifestanti sono oramai ovunque. Martedì mi hanno tirato del liquido in faccia all'inizio della tappa. Cos'era? Potrebbe essere stata tranquillamente urina, visto che non aveva un buon odore… Ho notato un atteggiamento che è diventato aggressivo da parte di alcuni, cosa che di solito non si vede tra gli appassionati di ciclismo".
Gregaard: "Ci hanno insultato per tutta la tappa, c'erano chiodi sull'asfalto…"
Il suo racconto si arricchisce di altri particolari, sconcertanti: "C'erano chiodi sulla strada, ai ciclisti sono stati lanciati oggetti e sono stati insultati durante la tappa, al di là per quale team stessero correndo. Stanno rovinando l'esperienza a chi vuole davvero guardare il ciclismo. Anche per noi ciclisti, tutti gli staff e gli appassionati a casa".
Madrid, città militarizzata per l'ultima tappa della Vuelta: 1.500 poliziotti e misure di sicurezza eccezionali
Una situazione di fronte alla quale né l'Organizzazione né l'UCI sembrano riuscire trovare soluzioni, anche forti. Ora la preoccupazione generale è per le ultime tappa della Vuelta e l'avvicinamento all'ultima tappa, la 21a in programma domenica e con arrivo a Madrid. La capitale spagnola è già diventata una città militarizzata, con lo spiegamento di 1.500 agenti di polizia e misure di sicurezza in atto lungo il percorso cittadino per evitare ciò che fino ad ora è apparso inevitabile.