Zanetti e il primo giorno con Mourinho: “Ci chiama in sala video. Troviamo la sua foto e un elenco”

Anche dopo anni da quel 22 maggio del 2010 e dall'iconica foto di Zanetti con la coppa dalle Grandi Orecchie in mano, la stima del capitano per il suo allenatore non si è affievolita. Pupi, così era soprannominato l'argentino, ha voluto ricordare i tempi vissuti insieme a Mourinho, dagli allenamenti sui generis al primo approccio: "Ho capito subito che era diverso da tutti gli altri".
Il difensore nerazzurro è partito a raccontare proprio dal primo incontro tra i due: "Finita la stagione sapevamo che l'allenatore sarebbe cambiato, ma non ancora chi sarebbe arrivato. Prendo un aereo per Roma, una volta atterrato ricevo una chiamata da un numero portoghese: era Mourinho. Mi disse che aveva appena firmato con l'Inter, che sarebbe stato il nuovo allenatore e io il capitano della squadra. Poi si è scusato per il suo italiano poco fluente, anche se in realtà era perfetto". Le prime sensazioni per l'argentino furono subito positive e da quel momento è iniziata la loro storia, che li ha poi portati a vincere una Champions e il triplete insieme.

Zanetti e Mourinho: "Interpretava le partite come nessun altro"
Zanetti ha ricordato il suo vecchio allenatore elogiandone preparazione e carattere, nell'intervista rilasciata al podcast argentino Clank!, e lo ha descritto come un uomo forte ed equo: "Era diretto e trattava tutti in modo uguale, a giocare era il più pronto, senza favoritismi".
A far meravigliare l'argentino non solo il carattere del suo allenatore, ma anche la preparazione e la capacità di leggere le partite in anticipo: "Ci dava un CD con le informazioni sugli avversari. Scendevi in campo già sapendo tutto di chi avevi davanti, poi riunione veloce e si andava. Anche durante la partita si annotava qualche spunto utile per poter vincere: non sbagliava mai". Un grande tattico, ma anche un ottimo motivatore: "È stato lui a convincerci di poter vincere la Champions League".

Mourinho allenatore: "So che siete abituati ad altro, ma fidatevi di me"
Dopo le presentazioni ufficiali, i nerazzurri si ritrovano per la prima giornata di precampionato, rientrati dagli impegni sono pronti a riprendere da dove hanno lasciato, solo con una guida diversa. Mourinho invece ha cambiato le carte in tavola. Come ricorda Zanetti: "Pensavamo di dover andare in palestra, invece ci ha convocati nella sala video, c'era una sua foto con le sue caratteristiche e le cose che voleva da noi. Ci disse: ‘So che siete abituati ad altro, ad andare in palestra e fare esercizi extra, ma fidatevi di me: con tutto quello che faremo avrete delle gambe tali che non ci sarà bisogno.' Da quel momento abbiamo iniziato ad allenarci, niente palestra, solo campo e pallone, in due settimane mai un esercizio uguale".

Le richieste del portoghese erano chiare, ma la più importante doveva ancora arrivare: "Vi chiedo solo una cosa: che vi alleniate con la massima attenzione e intensità almeno per un'ora e mezza, tutti i giorni". I nerazzurri, come ricorda il capitano, seguirono i dettami del loro mentore e i risultati non tardarono ad arrivare: "Una volta scesi in campo eravamo al massimo, volavamo proprio". Nonostante la fatica e gli sforzi richiesti, Zanetti non può che ricordare con affetto il suo vecchio allenatore con un modus operandi diverso dagli altri, ma vincente.