Vincenzo Raiola, procuratore di Donnarumma: “Ha 48 di piede, lui pensa a parare. Da Mbappé il messaggio più bello”

A cura di Ilaria Mondillo e Gaia Martignetti
Il day-after della conferenza stampa dell'allenatore del Paris Saint Germain, Luis Enrique, segna di fatto la fine dell’avventura di Gianluigi Donnarumma all'ombra della Torre Eiffel. Il suo agente, Enzo Raiola, racconta a Fanpage.it la sequenza di eventi che hanno portato a questo epilogo: dal rinnovo sfumato all'esclusione improvvisa dalla finale di Supercoppa di questa sera, passando per l’affetto dei compagni e il messaggio speciale di Mbappé. È difficile immaginare il futuro del portiere della Nazionale. L'Italia è il suo Paese ma difficilmente può permettersi un giocatore di questo valore economico. Anche se sono passate solo poche ore dalla rottura, ed è presto per fare previsioni.
Ieri è stata una giornata particolare. Abbiamo aspettato anche di sentire le parole di Luis Enrique che ha confermato che è stata una scelta sua escluderlo dalla Supercoppa di questa sera.
"Escluderlo dal Paris Saint-Germain, non è solo per questa partita. Non è solo legato alla partita di stasera, ma anche in futuro. Ha dato lui diciamo l'okay per comunicare oggi l'uscita dal Paris Saint-Germain, perché non è una cosa che ha voluto lui, ma è una cosa che è stata fatta dall'allenatore. Quindi, il messaggio di Gigio è un messaggio di un ragazzo diciamo colpito, che ci è rimasto male. Però la verità è che è anche un messaggio di addio, perché le parole fanno capire tranquillamente che da oggi Gigio non indosserà più la maglia del Paris Saint-Germain".
Ma che rapporto ha avuto con l'allenatore?
"Molto buono".
Non vi aspettavate questa cosa.
"No, assolutamente. Perché come ho anche già detto ieri, la trattativa del rinnovo è stata fino a un mese, un mese e mezzo fa ancora aperta. Ci siamo rivisti a Los Angeles prima del Mondiale per club. Non penso che possano cambiare decisioni tecniche per un allenatore, visto che comunque poi il Mondiale per Club l'ha visto sempre protagonista, diciamo. Non c'è stato qualche problema anche di natura comportamentale o tecnica durante il Mondiale per Club, poi ci sono state le vacanze. Poi se durante le vacanze è cambiato qualcosa nella testa dell’allenatore non lo so, questo non te lo so dire. Però fino a un mese, un mese e mezzo fa, Gigio doveva essere il portiere, doveva continuare il percorso con il Paris Saint-Germain".
Ma quindi qual è stato secondo te il momento in cui è cambiato il rapporto tra il club e Donnarumma?
"Quando non c'era possibilità di rinnovare, quando non ci sono stati accordi per rinnovare a questo punto loro hanno cambiato idea. La verità è che mi avevano detto che comunque si dovevano premunire di un altro portiere perché non potevano restare in questa situazione, anche se avevano comunque speso 20 milioni l'anno scorso per prendere un portiere come Safonov. Non so perché l'hanno preso a questo punto perché hanno speso 20 milioni per un portiere che ha la stessa età di Gigio, è nato anche lo stesso giorno. Quindi non è che hanno preso un portiere giovane da affiancare a Gigio e quindi Gigio da fargli da chioccia per il futuro. Quindi hanno preso un portiere della stessa età, hanno speso soldi, alla fine si sono trovati con un portiere per prenderne poi un altro. Anche questa decisione per me, è una decisione un po un po’ strana sotto l'aspetto loro gestionale".
Farebbe qualcosa di diverso nella trattativa se potesse tornare indietro per come è stato impostato il rinnovo?
"No, perché penso che per come si sono comportati sono davvero contento di non aver rinnovato. Questa è la verità. Sono contento a questo punto, visto come è andato l'andazzo, visto che alla fine non penso che il mister ha cambiato idea nell'ultimo mese, quindi è una cosa che aveva già maturato. Tutti – tra virgolette – i dubbi, i rimossi che avevo durante le trattative dopo avergli detto che non andavamo avanti, oggi me li sono tolti tutti. La verità è questa: sono proprio sereno, sereno e contento che la situazione è finita così".
In passato ha detto che in pochi potevano permettersi Donnarumma, in Italia oggi c'è qualcuno che se lo può permettere?
"Non vivo diciamo internamente i club e non so le loro disponibilità (economiche ndr) perché oggi parliamo comunque di un giocatore che ha un valore di trasferimento, diciamo, abbastanza importante. E poi sotto l'aspetto contrattuale parliamo di numeri importanti. Se una squadra in Italia vive un progetto sportivo importante automaticamente è anche collegato alla parte economica. Però io non ho mai detto che in Italia Gigio… dico che è difficile. Parliamo di situazioni che purtroppo hanno loro delle difficoltà ad avvicinarsi in questo momento qua. Non siamo noi che stiamo scappando da loro. Ma loro che fanno fatica oggi ad avvicinarsi a noi. Questa è la verità".
Però diciamo il cuore di Donnarumma se potesse tornare in Italia dove si potrebbe immaginare?
"Sicuramente al Milan ha lasciato un pezzo di cuore, questo non l'ha mai nascosto Gigio. Questa cosa qua però oggi è inutile parlarne. Se guardiamo il discorso progetto sportivo di un campione come Gigio, dopo aver giocato comunque in Italia in un grande club come il Milan, passare al Paris Saint Germain e vincere per la prima volta la Champions League… oggi se vogliamo parlare di un progetto sportivo importante: la Premier potrebbe essere lo step successivo".
Ci sono stati dei contatti quindi tra Guardiola e Donnarumma?
"No, no, contatti no"
Però, diciamo, non vi dispiacerebbe
"Sicuramente il City è un grandissimo club. Non lo nascondiamo. Guardiola è uno dei migliori se non il miglior allenatore oggi in circolazione. Quindi…"
Volevo lanciare una suggestione, da campano, ma Gigio al Napoli….
"Alla fine per un giocatore come Gigio non devo essere io a chiamare i club, devono essere loro a chiamare a me, questa è la verità. Non è che perché loro devono sapere se hanno voglia o intenzione di avere un giocatore come Gigio, visto che dal Napoli non ho mai ricevuto una chiamata, ti dico no, assolutamente no".
Però diciamo la suggestione sarebbe di quelle belle
"Napoli comunque è Napoli, assolutamente. Sta facendo un progetto importante quest'anno, stanno facendo una squadra ancora più forte. Però come ti ho detto non ho necessità io di dire al Napoli di Donnarumma, lo conoscono tutti. Se qualche squadra ha bisogno di Donnarumma devono loro farsi avanti. Questa è la verità"
Ma Donnarumma come sta in questo momento?
"No, no sta sereno, tranquillo. Adesso va ad allenarsi, oggi lui non sta con la squadra. Però lui va a fare il suo programma di allenamento. Lui continua a fare il suo lavoro e deve farsi trovare pronto per le prossime sfide, specialmente quella dell'Italia a settembre"
Ma c'è qualcosa che l'ha ferito in questa vicenda?
"Il rapporto. I rapporti umani sono la base per lui, capito? Quindi dopo tutte le parole, i complimenti…e poi lui sta male perché esce per strada e vede tutti i tifosi che lo ringraziano, salutano, lo abbracciano. E questa cosa qui comunque lo tocca perché vede che ha fatto qualcosa di importante. Sinceramente aspettarsi un trattamento del genere non fa piacere, questa è l'unica cosa che, diciamo, lo disturba un po’".
Si è sentito ferito anche da qualche compagno di squadra?
"No, no i compagni dal primo giorno gli hanno scritto tutti, sono stati tutti vicino"
L'allenatore Enrique ha definito Donnarumma uno dei portieri più forti che ci sono in circolazione. Ma alla squadra serve un altro portiere in questo momento Cosa significa questa cosa?
"Dovete chiederlo a lui non lo so"
Avete anche parlato di questo?
"Io capisco il nuovo calcio moderno, dove c'è questa ossessione di giocare la palla da dietro. Tutto quello che vogliamo. Però il portiere nel calcio, da più di 100 anni che esiste il calcio, è l'unico che può toccare la palla con le mani e quindi deve parare con le mani. Io ho sempre pensato questo. Quindi per me quelle servono al portiere. Gigio sicuramente non ha i piedi di Messi. 48 di piede, quindi non ha un piede fine. Però io non ho mai visto gravi errori di passaggio. Su alcune parate che lui fa, che magari alcuni portieri fanno fatica ad arrivarci, lui ci arriva e fa sembrare la parata più semplice delle altre. Questa è la verità".
Dopo la conferenza di Enrique, qual è la prima persona che ha chiamato Donnarumma.
"A me. Io l'avevo già avvertito comunque, già avevo parlato col Direttore Sportivo. Sapevo già ed è andata avanti così senza nessun problema. Sicuramente non era contento ma recepisce e va avanti. Gigio è uno che poi subito riparte, ripartiremo sicuramente".
Questa sera ci sarà Vicario dall'altra parte che non troverà Donnarumma. Vicario ha speso parole importanti per Gigio perché è il suo capitano.
"Questo fa capire bene che lo vogliono tutti, dalla Nazionale a tutti i compagni di squadra. Tutti gli stanno mandando messaggi di conforto anzi lui dice: “oh ma io non è che sto tanto male, la gente mi scrive messaggi che si pensa che…sono dispiaciuto ma guardiamo avanti eh”, questa è la verità".
Qual è il messaggio più bello, se si può, che è arrivato a Gigio, dopo comunque una cosa che è successa che non è bella per uno sportivo.
"Di Mbappè".
Che ha detto?
"Non lo posso dire, è un messaggio personale dai".
Però era di vicinanza, di stima?
"Sì, sì"-
Gli ha scritto Mbappè e gli ha dato supporto
"Un bel messaggio, sì, un bel supporto".
Questa sera la vedrà la partita no, Gigio?
"Sì, certo, certo. Giocano i suoi compagni di squadra, certo che la deve vedere. Quello che sta succedendo non cambierà la sua idea e il bene che vuole ai compagni di squadra. Soprattutto la storia che ha scritto con il club. Sai quando uno sogna la Champions, poi arriva – è anche brutto dirlo – mi sembra che è passata così come tutto fosse successo normalmente. Invece poi magari fra qualche anno ci renderemo conto davvero delle grandi cose che sono successe, perché credimi forse non se la sono goduta neanche bene. Forse col tempo capiremo meglio quello che davvero è stato fatto quest'anno. Perché oggi davvero si fa ancora fatica a capire quello che di grande è stato fatto questa stagione".