187 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Vialli racconta la sua battaglia: “Il tumore? Meglio tenerselo come amico”

Intervistato nell’ambito del ‘Festival dello Sport’, l’ex attaccante e oggi capo delegazione della Nazionale ha affrontato anche le domande legate alla sua malattia: “Non l’ho mai considerata una battaglia, perché ho sempre pensato che il cancro è meglio tenerselo amico. L’ho sempre considerato un compagno di viaggio che avrei evitato. Ora cercherò di farlo stancare”.
A cura di Alberto Pucci
187 CONDIVISIONI
Immagine

Gianluca Vialli è stato uno dei protagonisti dell'evento organizzato dalla Gazzetta dello Sport. L'ex attaccante, oggi capo delegazione della Nazionale italiana, è stato infatti intervistato da Walter Veltroni nell'ambito del ‘Festival dello Sport'. Durante la chiacchierata con l'ex vicepresidente del Consiglio e Sindaco di Roma, Vialli ha parlato anche della sua malattia: "Non l’ho mai considerata una battaglia, perché ho sempre pensato che il cancro è meglio tenerselo amico. L’ho sempre considerato un compagno di viaggio che avrei evitato. Adesso cercherò di farlo stancare, in modo che poi mi lasci proseguire".

Il modo di vivere e di pensare da sportivo e atleta lo ha di fatto aiutato nel tener testa ad un avversario molto pericoloso: "Questo modo di intendere la vita mi è servito molto – ha aggiunto Gianluca Vialli – perché se fai il calciatore impari la disciplina e quindi accetti certe cose che devono essere fatte durante la malattia, impari a non lamentarti. La vita è per il dieci per cento quello che ti accade e per il novanta quello che tu produci con intelligenza, passione, capacità di reazione".

Immagine

La gioia di vivere la Nazionale di fianco a Mancini

"La Nazionale mi dà l’opportunità di fare quello che voglio adesso dalla vita: ispirare le persone. Ho trovato un’organizzazione perfetta, un ambiente ideale, il rapporto tra lo staff, i giocatori e i magazzinieri, i massaggiatori…sembra che tutti si vogliano bene e siano felici di essere qua. Merito del presidente Gravina, che ha trasformato la Nazionale in un club, e di Roberto, che è riuscito a creare un’atmosfera veramente molto bella".

In occasione dell'amichevole con la Moldavia, Vialli è addirittura andato in panchina con il suo ex compagno di squadra alla Sampdoria: "È stata una situazione eccezionale, perché mancava Oriali. Di solito va lui in panchina con Roberto e io mi siedo in tribuna, di fianco al presidente, perché le mie non sono mansioni tecniche. È stato emozionante, non mi sedevo su una panchina da vent’anni, da quando allenavo il Watford".

187 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views