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Verso il derby, Lukaku: “Conte? Mi ha migliorato in tutto, giocare per lui è onore e sacrificio”

Romelu Lukaku si prepara per il derby prossimo appuntamento in agenda nerazzurra il 17 ottobre, Covid permettendo. “Sono venuto qui per vincere, Conte mi ha migliorato in tutto. Siamo un gruppo positivo, nessuno resta isolato. Il coronavirus? Momento difficile, giocare in stadi vuoti è triste ma so che torneremo a sentire il calore dei tifosi”
A cura di Alessio Pediglieri
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Il derby si avvicina e Romelu Lukaku è tra i giocatori più attesi tra le fila dell'Inter, soprattutto perché il belga rappresenta uno degli ultimi baluardi nerazzurri in tempi di Covid. Antonio Conte sta facendo la conta di chi gli è rimasto a disposizione dopo le ultime positività che stanno assottigliando la rosa in vista della sfida al Milan il prossimo 17 ottobre. Una partita che sulla carta sta pendendo a favore dei rossoneri che  – a proposito di coronavirus – hanno recuperato uno dei massimi esponenti del Milan, Zlatan Ibrahimovic.

Intervistato dalla Gazzetta, Lukaku non si tira certamente indietro, anzi. Le sfide – quelle vere – le ha sempre affrontate da quando era piccolo e ha patito la povertà. Grazie alla sua famiglia e ai suoi genitori ha imparato cosa significa sofferenza, rinuncia, sacrificio. Tutti valori che poi ha trasmesso sul campo e nella vita professionale. Ha giocato in patria, in Premier oggi in Italia, dove lo ha voluto Conte e proprio di Conte dipinge i pregi più importanti di questo nuovo progetto nerazzurro.

Siamo una gruppo unito, molti sono divertenti. La cosa più bella? Nessuno in questa squadra sta da solo, stiamo tutti insieme

Mi ha migliorato in tutto. Se uno vuole giocare per Conte, deve capire che farà molti sacrifici, nella tecnica e nel fisico, ma poi con lui in campo ti senti troppo forte". Questo il messaggio di Lukaku che nella sua prima stagione interista si è confermato capocannoniere e in questa ha già iniziato con il piede giusto. Giocando da solo, con Lautaro o Sanchez poco importa. Con un obiettivo in testa per il quale è arrivato a Milano: "Ho bisogno di vincere qualcosa e sapevo che lui e l’Inter mi avrebbero aiutato. Ma solo il campo deve parlare, è lì che si ottengono le vittorie”.

Poi un pensiero al momento attuale, che rimanda al Covid, alla pandemia, ai contagi: "E' un momento particolare, giocare in uno stadio vuoto è triste. Manca l'energia dei tifosi, si sente tutto ciò che si dice, ma io penso solo a fiocare: so che dando tutto sempre in campo, mi rispetteranno anche gli avversari"

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