Tra Spalletti e Tudor vola una parola di troppo: sfiorato lo scontro fisico nel tunnel
Dopo la partita Luciano Spalletti ha sminuito il battibecco con Igor Tudor, ma in realtà sono volate parole grosse tra i due allenatori quando è finito il primo tempo di Napoli-Verona. La discussione non è nata per alcune decisioni arbitrali controverse, come quella del possibile fallo da rigore ai danni di Osimhen, ma per gli eccessivi falli tattici sistematici a centrocampo della squadra gialloblu.
Il primo tempo finisce e gli animi si accendono. La partita fino a quel momento era stata tesa, combattuta ed era soprattutto in parità, 1-1 con i gol di Di Lorenzo e Simeone. Quando le squadre ritornano negli spogliatoi dopo due minuti di recupero Spalletti e Tudor iniziano a discutere a distanza, poi il tecnico croato prende la via degli spogliatoi e va nel tunnel dedicato al Verona, Spalletti però sente una parola di troppo, una parola che non gli piace, non considera chiusa la discussione e va verso la parte dedicata alla squadra del Verona e va a inseguire Tudor, ma prima di raggiungerlo viene bloccato e trascinato di peso nello spogliatoio del Napoli. Cose di campo dirà poi Spalletti nel dopo partita: "Tutto normale, niente nervosismo, è passato velocemente".
L'oggetto del contendere era relativo, molto probabilmente, all'atteggiamento tattico del Verona che per frenare i calciatori del Napoli e stoppare la velocità di Insigne e compagni ha usato sistematicamente il fallo tattico a metà campo: "Abbiamo fatto quasi il massimo, ma poteva fare qualcosa di più perché sappiamo che contro squadre che hanno un tipo di comportamento che per chi ha molta tecnica crea delle difficoltà. Questa è una tecnica nuova quella di far fallo sulla trequarti avversaria, per non farti far strada fanno fallo. Non è un'azione che non possiamo valutare come importante, ma lo diventerebbe perché se hai la possibilità di far scorrere la palla giochiamo nella loro metà campo. Di questi atteggiamenti ce ne sono tanti e bisogna ammodernarsi, è una tecnica nuova che dobbiamo imparare".
