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Tra gomitate, calci e nervi tesi l’Argentina si qualifica ai Mondiali nel pareggio contro il Brasile

Lautaro costretto ad uscire per una violenta botta, Raphinha colpito da una gomitata non sanzionata dal VAR: nel ‘clasico’ infuocato col Brasile l’Argentina va ai Mondiali.
A cura di Alessio Pediglieri
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Le ruggini c'erano e tutti lo sapevano che dopo la gara d'andata la tensione in campo sarebbe stata altissima tra Argentina e Brasile conclusasi con un pareggio a reti inviolate, sette ammoniti, 41 falli fischiati e tanti spintoni, gomitate e calci per tutti i 90 minuti di gioco. ‘Complice' l'arbitro urugayano Cunha troppo permissivo nella sua condotta di gara che ha rischiato di far degenerare più volte il ‘clasico'. Alla fine ha sorriso soprattutto l'Albiceleste che grazie a questo punto si è guadagnata l'accesso diretto al Mondiale, seconda formazione sudamericana ad arrivarci dopo la Seleçao verdeoro.

A San Juan si è visto poco calcio spettacolare e tanto, troppo agonismo: insulti, provocazioni, polemiche e qualche colpo di troppo non visto dall'arbitro. La tensione è andato in scena sin dall'inizio e il confronto acceso all'intervallo tra Leo Messi e Cunha con la ‘Pulga' che recriminava sanzioni non avvenute è la fotografia di un ‘clasico' oltremodo sentito dalle due squadre. Come altre istantanee che riassumono le tensioni, quali la gomitata rifilata a Raphina e i calcioni presi da Lautaro Martinez.

Proprio il gesto rifilato al giocatore brasiliano al 38′ del primo tempo ha surriscaldato oltremodo gli animi. Dalle immagini si vede benissimo come Otamendi nel tentativo di allontanare l'avversario gli rifila una gomitata in pieno volto, facendolo crollare a terra. Né Cunha né il VAR sono intervenuti sull'episodio, surriscaldando oltre modo una gara già ad altissimo tenore agonistico.

L'Argentina di Scaloni ha anche tremato, pur giocando meglio dei brasiliani che nel secondo tempo hanno avuto l'occasione più ghiotta per rovinare la festa argentina cogliendo però solamente una traversa su tiro di Fred. Prima e dopo tanta Albiceleste con Leo Messi che è riuscito a salire in cattedra in un paio di occasioni e con Lautaro e De Paul che hanno provato ad impensierire Alisson. Il Brasile ha risentito della assenza per infortunio di Neymar perdendo il confronto sul piano del gioco con gli avversari.

Alla fine, l'Argentina può comunque festeggiare perché lo 0-0 ha permesso di raggiungere con una manciata d anticipo il Mondiale 2022 in un girone sudamericano dove ha mantenuto il vantaggio sulle dirette avversarie approfittando anche dei passi falsi delle altre nazionali. Adesso, l'Albiceleste è dietro al Brasile a 29 punti a +13 dalla sesta e con ancora 5 partite da disputare. Un traguardo che ha permesso a Scaloni anche di prolungare la striscia di risultati utili consecutivi che dopo il ‘clasico' è salita a 27 incontri senza conoscere sconfitta.

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