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Striscioni contro De Laurentiis a Napoli: “Accetta un consiglio, smettila prima tu con la droga”

Nella notte sono stati affissi a Napoli un paio di durissimi striscioni contro il presidente Aurelio De Laurentiis.
A cura di Paolo Fiorenza
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La calata a Napoli dei tifosi tedeschi in occasione della partita di ritorno degli ottavi di finale di Champions League che gli azzurri hanno vinto sull'Eintracht Francoforte ha lasciato dietro di sé una scia di polemiche e veleni che hanno oscurato la storica qualificazione ai quarti del club azzurro, che mai ci era riuscito prima. Del resto le scene di guerriglia urbana che hanno messo a ferro e fuoco per quasi una giornata intera la città partenopea, col culmine raggiunto quando i sostenitori napoletani hanno ingaggiato battaglia con gli ospiti, sono di una violenza tale che non possono lasciare indifferenti.

La 'battaglia' di Napoli: una giornata di guerra col pretesto del calcio
La ‘battaglia' di Napoli: una giornata di guerra col pretesto del calcio

È evidente che il calcio e lo sport non c'entrano niente ma si tratta di episodi di pura criminalità, il cui prezzo è stato pagato da innocenti cittadini che hanno visto la loro auto bruciata o il loro negozio devastato. Sotto accusa è finita la catena organizzativa della protezione del territorio, dal Ministro dell'Interno fino al Prefetto di Napoli, mentre dal canto suo il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha usato parole durissime nei confronti dei violenti, a qualsiasi bandiera facciano riferimento.

"Conoscete la sigla ACAB (acronimo di un motto contro la polizia, ndr)? Ci abbiamo fatto anche un film. I reietti si uniscono per fronteggiare le forze dell'ordineha detto De Laurentiis ieri nell'incontro tenutosi in Prefettura per fare il punto su quanto accaduto – Il confronto tra tifoserie in realtà è un pretesto per mettere a dura prova l'ordine costituito. Allo stadio ho visto uno spettacolo straordinario. Ci sono alcuni napoletani che dicono: non capiamo perché De Laurentiis sia così restrittivo, c'è troppo ordine allo stadio, prima si faceva più casino. Gli rispondo: fatelo a casa vostra il casino!".

Aurelio De Laurentiis durante l'incontro con autorità e giornalisti in Prefettura
Aurelio De Laurentiis durante l'incontro con autorità e giornalisti in Prefettura

"Il tifo deve essere sano – ha continuato il presidente azzurro – Allo stadio ci vanno famiglie e bambini ai quali non bisogna far fare un giro di cocaina, né far fumare marijuana o far vedere un'arma, o far vedere che ‘il Napoli siamo noi'. Perché è questo il motto di 300-400 persone che ieri erano là fuori come cani sciolti contro forze dell'ordine con la scusa di fronteggiarsi coi tedeschi. Vorrei che si applicasse qui la legge inglese negli stadi, l'ho detto alla Meloni, prenda esempio da quello che ha fatto la Thatcher. Bisogna regolamentare la frequentazione dello stadio, che deve essere un luogo sacro. Sono stato fiero di aver dato ieri l'immagine di uno stadio da calcio inglese".

Parole che non sono state prese bene dalle frange più estreme del tifo azzurro, che stanotte hanno affisso in città un paio di striscioni contro  De Laurentiis. "Come la giri e come la metti… farete sempre i conti con quei 400 reietti", recita il primo, firmato Curva A. Più personale il secondo, con la stessa firma: "ADL accetta un consiglio… smettila con la droga prima tu e tuo figlio".

Credit: Tuttonapoli
Credit: Tuttonapoli
Credit: Areanapoli
Credit: Areanapoli

È stato esposto inoltre anche un ulteriore striscione contro il Prefetto: "Difendere la città per noi non sarà mai reato, nemmeno con le trappole di un Questore inadeguato!".

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