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Sputo di Lautaro a Theo Hernandez, bugie e allucinazioni: 24 ore di ordinaria follia

Lautaro Martinez accusato di uno sputo a Theo Hernandez nel derby è stato scagionato poi dalle immagini, con la conferma del Giudice sportivo. Sui social però è finito comunque nell’occhio del ciclone.
A cura di Marco Beltrami
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Il derby di Milano ormai archiviato sarà ricordato anche per quello che potrebbe essere ribattezzato come lo "sputo-gate". Quanto accaduto nel finale del match che ha visto il Milan avere la meglio dell'Inter, con protagonista Lautaro Martinez e Theo Hernandez, ha alimentato un vero e proprio dibattito sui social e sul web. Dito puntato contro il centravanti argentino accusato a più riprese di uno sputo in direzione del francese. Centinaia e centinaia di tifosi, e anche diversi addetti ai lavori, hanno travisato però il tutto ingannati anche dalla gestualità di Lautaro, chiedendo per lui provvedimenti esemplari. In realtà però le cose non sono andate così, per un trend che di fatto si è basato sul nulla come confermato poi anche dai verdetti del Giudice sportivo.

Lautaro Martinez contro Theo Hernandez, ecco cosa è veramente accaduto

Tutto è iniziato dalla reazione veemente di Lautaro Martinez di fronte ad un gesto di Theo Hernandez ai tifosi interisti che lo avevano insultato a più riprese. Il francese con l'indice all'orecchio dopo l'espulsione, ha invitato i sostenitori avversari provocatoriamente ad aumentare i giri prima di entrare nel tunnel. Una scena a cui ha assistito Lautaro che dalla sua panchina è schizzato in direzione della balaustra urlando di tutto nei confronti del terzino già sulle scale. Un insulto alla mamma e altre parole di fuoco da parte dell'argentino, incontenibile . Tutto qui? Per qualcuno no, visto che è partito un tam tam, con tanto di video della scena a corredo su un presunto spunto del "Toro" in direzione di Theo, prima di essere allontanato dalla scena, con il faccia a faccia di pochi minuti dopo. Un vero e proprio caso nazionale insomma.

Lo sputo inesistente di Lautaro a Hernandez diventa un tormentone e scoppia il trend sul nulla

Si è alzato così un polverone, con Lautaro finito nell'occhio del ciclone. In tanti hanno provato a ricostruire la scena, lasciandosi ingannare anche da un movimento con la testa del giocatore dell'Inter che in realtà si scaglia solo verbalmente contro il milanista, e da un riflesso sul vetro di protezione alle sue spalle. In poche ore Lautaro Martinez è entrato nei trend, con tanto di hashtag, video a sezionare il presunto sputo, richieste di multe e squalifiche e paragoni con altre situazioni. Insomma centinaia di utenti hanno visto, sottolineato e condiviso il video del gesto, con una pratica spesso diffusa sui social. Tutto "normale" dunque se non fosse per il fatto che in realtà lo sputo non c'è mai stato.

Le immagini in HD chiariscono tutto, solo insulti di Lautaro a Theo

Il video in HD della scena girato dalle telecamere di DAZN a bordo-campo non lascia dubbi: Lautaro Martinez si scaglia sì contro Theo Hernandez ma solo in modo verbale. Non c'è altro, non ci sono sputi, e l'alta definizione infatti fuga ogni dubbio sul comportamento dell'attaccante nerazzurro in preda ad un attacco di collera, non però degenerato ulteriormente nel gestaccio. Anche il Giudice sportivo d'altronde sulla base del referto presentato dall'arbitro, con l'assistenza dei collaboratori e degli ispettori della procura Figc, ha punito sì il calciatore con un'ammenda di 10mila euro, ma solo per le sue espressioni colorite nei confronti dell'avversario.

Il comunicato del Giudice sportivo e l'ammenda per Lautaro

Nella nota ufficiale si legge infatti che il bomber è stato punito "per avere, al 50° del secondo tempo, alzandosi dalla panchina, rivolto reiteratamente ad un calciatore avversario espressioni insultanti, mentre quest’ultimo abbandonava il recinto di giuoco; infrazione rilevata dai collaboratori della Procura federale". Per 24 ore dunque si è parlato dunque del nulla, con una vera e propria caccia alle streghe, con una vera e propria negazione dell'evidenza. Insomma un post-derby contraddistinto da una vera e propria follia social.

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