Spalletti su Icardi degradato: “Wanda in TV fu devastante, la mattina dopo venne da me Handanovic”

Luciano Spalletti ha deciso di togliersi tutti i sassolini possibili dalle scarpe, raccontando nel suo libro appena dato alle stampe tanti retroscena inediti relativi agli anni della sua carriera di allenatore. Nel libro, intitolato ‘Il Paradiso esiste… ma quanta fatica', si parla tanto ovviamente del suo Napoli scudettato, con un capitolo dedicato al ‘Sultano' De Laurentiis, ma anche di nazionale, Roma e Inter, le due big allenate in precedenza dal tecnico toscano. E proprio all'esperienza nerazzurra si riferisce il racconto dell'impatto "devastante" avuto dalle dichiarazioni televisive di Wanda Nara, all'epoca moglie e procuratrice del capitano Mauro Icardi: Spalletti racconta cosa accadde nello spogliatoio dell'Inter dopo quelle parole e chi venne immediatamente nel suo ufficio la mattina dopo, ovvero Samir Handanovic, che di lì a poco si sarebbe preso la fascia dal braccio del degradato Icardi.
Le dichiarazioni di Wanda Nara in televisione: lo spogliatoio dell'Inter fu squassato
È la tarda sera di domenica 10 febbraio 2019, Wanda Nara è ospite di ‘Tiki Taka' su Italia 1, una presenza ricorrente da quando suo marito è capitano dell'Inter, ovvero dal 2015. In quell'occasione, l'agente del calciatore si lascia andare a parole improvvide che segneranno in maniera indelebile la carriera del bomber argentino, affermando che non era adeguatamente servito dai compagni e che, tra un rinnovo contrattuale e l'arrivo di un giocatore in grado di fornire "cinque palloni buoni" a Mauro, lei avrebbe preferito la seconda opzione. Frasi che squassarono il gruppo dei calciatori di Spalletti, che oggi svela quello che non si è mai saputo.

Spalletti svela cosa successe l'indomani mattina: "Molti calciatori vennero nel mio ufficio, c'era anche Handanovic"
"Il passaggio veramente critico all'Inter fu quando Wanda Nara, la moglie del capitano, andò a dire in televisione cose che non avrebbe dovuto dire contro i compagni di squadra di Mauro – racconta Spalletti nel libro – È vero che era il suo procuratore, però era anche sua moglie. Era febbraio 2019, ci trovavamo nel bel mezzo del campionato. Fu devastante. Non avevo scelta, dovevo fare qualcosa per la squadra, dovevo proteggerla. Lo spogliatoio era rotto e non si poteva fare come Ponzio Pilato, bisognava schierarsi. Io sono un allenatore-chioccia, devo sempre tutelare i miei giocatori, è più forte di me. Da chioccia ci metto un istante a diventare tigre".
A quel punto la successione degli eventi fu quasi inevitabile, soprattutto dopo che l'indomani Spalletti si ritrovò mezza squadra a chiedergli udienza: "La mattina successiva furono diversi i calciatori a venire nel mio ufficio a parlarmi di questa vicenda. C’era anche Handanovic, un uomo verticale, dalla personalità di ferro. Insomma, non si poteva far finta di nulla, né si poteva stare lì a incollare i pezzi. Non c'era verso. Tant'è. La grande maggioranza dei tifosi lo capì e mi sostenne".

"Che io non sapessi tenere uno spogliatoio e non sapessi gestire i campioni fu più che mai una critica ingiusta e gratuita – continua Spalletti – Fummo bravi e fortunati come squadra, in quelle difficoltà e con tutti i veleni che ne seguirono, a conquistare la seconda qualificazione Champions consecutiva. Era l'obiettivo che mi aveva chiesto la società, ed è un risultato inferiore solo alla vittoria dello scudetto. Vale più della Coppa Italia (…) Nonostante questo, non venni confermato a fine stagione. Marotta, com'era suo diritto, aveva le sue preferenze in fatto di allenatori e fece scelte diverse. Non so dire se la mia esperienza all'Inter sia stata sottovalutata (…) L'affetto dei tifosi dura tuttora, me lo manifestano in tanti, sui social e ogni volta che mi incontrano per strada".
La fine della storia: via dall'Inter sia Spalletti che Icardi
Il resto della storia è noto: Handanovic divenne il nuovo capitano dell'Inter subito dopo, il 13 febbraio 2019, come deciso dopo un incontro tra lo stesso Spalletti, l'AD Marotta, il DS Ausilio e il CFO Gardini e annunciato ufficialmente dal club nerazzurro tramite un tweet, mentre Icardi a fine stagione, dopo sei trascorse alla Pinetina, seguì le sorti del tecnico, venendo scaricato al PSG. Poi c'è altro di non detto, come il fatto che – all'epoca delle dichiarazioni di Wanda – Icardi non segnava da sette partite e le voci sui rapporti tesi con i croati Perisic e Brozovic, ma ormai è tutta acqua che non macina più.