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Spalletti contento a metà dell’Italia col Venezuela: “Se fai certi errori è inutile parlare di schemi”

La vittoria di misura sul Venezuela non ha soddisfatto Luciano Spalletti che ha visto un’Italia distratta: “Prima pensiamo a mettere a posto le basi, poi so può parlare d’altro”. Quindi l’elogio a Retegui: “Lui ha fatto ciò che doveva fare”
A cura di Alessio Pediglieri
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Subito dopo la vittoria contro il Venezuela nella prima delle due amichevoli americane, Luciani Spalletti commenta la prova dell'Italia. Volta al sacrificio e alla sofferenza riuscendo a spuntarla sulla Vinotinto solamente nel finale grazie alla doppietta di Retegui, il bomber che mancava a questa squadra e che non ha fallito l'appuntamento sotto rete, sollevando il gruppo da possibili polemiche.

Un successo scacciapensieri, almeno in parte, perché qualcosa di buono si è intravisto in 90 minuti sofferti contro il Venezuela che ha onorato fino in fondo la partita. Meglio nel finale, più che all'inizio e lo stesso Spalletti ammette i diversi errori commessi: "Se si commettono certi errori in campo come in occasione del rigore e quando si prendono i gol poi diventa inutile parlare di sistemi e di calcio" ha ammesso un po' sconsolato il ct azzurro.

Errori che sono arrivati immediatamente dopo il fischio di inizio con il rigore contro, salvato da un super Donnarumma, e poi in occasione del pareggio venezuelano con la leggerezza corale azzurra confezionata da un Bonaventura distratto. Tutti aspetti negativi su cui dover migliorare e lavorare. Perché quando l'Italia ha fatto l'Italia anche per Spalletti tutto si è sistemato: "Abbiamo fatto bene quando i giocatori hanno preso le misure. L'Italia migliore? Non è mai un caso tutto quello che succede in campo".

Il riferimento è sulla scelta dei moduli, prima con Retegui come terminale offensivo, poi con il più collaudato 4-3-3 dove il gruppo si è espresso con il calcio migliore, mettendo alle corde il Venezuela: "Si viene in Nazionale per lavorare e per dare un'idea di fondo e una direzione alla squadra" sottolinea ancora il ct azzurro nel post gara. "Poi da un punto di vista di impatto fisico e di forza siamo cresciuti ma siamo stati anche un po' superficiali sia con un sistema che con l'altro". Il messaggio al gruppo è chiaro: "Intanto si mettano a posto le basi, l'approccio, poi si può parlare di altro".

Altro che è anche il peso offensivo azzurro per una sera portato egregiamente sulle spalle del bomber scelto per l'occasione, Mateo Retegui, promosso da Luciano Spalletti: "Retegui? Chi fa gol ci mette sempre un po' di più rispetto agli altri e oggi lui oggi ha fatto bene tutto: la fase per tenere la palla e far salire la squadra e aiutare nella finalizzazione. Poi è stato bravo anche di testa. Lui è un giocatore fisico… insomma ha fatto ciò che doveva fare".

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