Sorrentino: “Il magazziniere Juve disse: ‘Ronaldo non ti dà la maglia’. Lui passò e non disse nulla”

Il rigore parato da Stefano Sorrentino a Cristiano Ronaldo in un Juventus-Chievo del 21 gennaio 2019 è uno dei momenti più memorabili della carriera del portiere di Cava de' Tirreni: fu quello il primo penalty non realizzato dal campione portoghese da quando era arrivato in Italia, inoltre in quella stagione Sorrentino fu l'unico estremo difensore cui Ronaldo non fece gol tra andata e ritorno. Il ricordo di quel calcio di rigore, di come Cristiano non la prese bene e di come la sua frustrazione si tradusse nel rifiuto di scambiare poi la sua maglia con Sorrentino, è assolutamente vivido nella memoria del portiere, ritiratosi nel 2020 e oggi 46enne.
Il rigore parato da Sorrentino a Ronaldo in Juventus-Chievo del 2019
L'estremo campano torna a quei momenti nel corso del podcast ‘DoppioPasso': "Quando Cristiano è andato a battere il calcio di rigore, ho detto: ‘Vado forte alla mia sinistra'. Quando la paro, la tocco sotto, e come ho toccato, come ho sentito la palla sulla mano, ho detto: ‘Ho preso gol, è passata, e quindi è entrato'. Però il rumore del tabellone dietro e l'urlo strozzato della gente in gola, quell'oooh, ho detto: ‘Parato, mi sa che ho parato'. Poi battevano il calcio d’angolo, perdevamo 2-0, non è che in quel momento hai modo di pensare. L’unica cosa è che poi dopo mi si è chiusa la vena, e infatti su Twitter si trova un video dove si sente il mio labiale, dove io dico all'arbitro: ‘Dagliene un altro, tanto oggi non riesce a segnare'. E tutte le volte che lui tirava, io gli dicevo: ‘Oggi non riesci a farmi gol, oggi non riesci'. Lui non mi ha mai parlato, non mi ha mai guardato".
"Dico solamente – continua Sorrentino – che, a un certo punto, mancavano pochi minuti alla fine, punizione sotto la panchina della Juve, che è lontana, e ho detto ai miei compagni, due, tre, che erano laggiù: ‘Toglietevi, non voglio nessuno, fallo calciare da 50 metri'. E ha calciato, ha tirato alto, fuori, mi pare, era tanto lontano. Lui si è intestardito sul fatto di volermi fare gol per forza, questo magari gli ha fatto perdere lucidità, perché ha iniziato a calciare tutto quanto. Un'altra volta, punizione laterale, l'ha calciata fortissima verso la porta, e la mia fortuna, che uno davanti a me l'ha toccata, me l'ha spizzata di testa, quindi voleva tirare dappertutto. Infatti fu una delle poche volte dove lui non andò a salutare i tifosi della Juve, come erano soliti fare i giocatori da una curva all'altra a fine partita".

Ronaldo la prende male e rifiuta di scambiare la maglia col portiere: "Ha detto che non te la dà"
La vicenda ha avvelenato a tal punto il cannibale Ronaldo, che dopo la fine del match il cinque volte Pallone d'Oro è venuto meno alla promessa fatta in precedenza di scambiare la propria maglia con quella del portiere del Chievo: "Ero nel tunnel con Paulo, con Dybala, stavamo parlando, esce fuori il magazziniere della Juventus, che io conosco, e gli dico: ‘Guarda, questa è la mia maglia, Cristiano deve darmi la sua, perché siamo d'accordo così'. Torna con la mia e mi dice: ‘Ha detto Cristiano che non te la dà'. Ma davvero? Mamma mia, vabbè, non fa niente, c'era Paulo, ne prenderò due di Paulo, che devo fare? Poi è passato e mi ha dato la mano, così, al contrario col palmo, e senza dirmi nulla, e basta. L’ho salutato e vabbè, va bene così, dai".
L'impatto di quanto era appena avvenuto in campo, Sorrentino ci ha messo poco a capirlo: "Io ho realizzato di aver fatto un qualcosa di importante, comunque, che è entrato un po' nella storia, quando ho preso il telefono, era impazzito, una roba disumana, una roba mai vista. Come ho preso il telefono, avevo già, solo su WhatsApp, una roba come 6800 messaggi, mamma mia…".