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Serie A, fumata grigia tra CTS e FIGC: dubbi sul protocollo in caso di nuovo contagio

Il Comitato Tecnico Scientifico e la commissione medica della FIGC non sono riusciti a trovare l’accordo sul protocollo sanitario sulla ripresa della Serie A. I problemi principali riguardano la mancanza di tamponi in alcune zone d’Italia e soprattutto non c’è accordo sul cosa fare in caso si trovasse in corso d’opera un calciatore positivo.
A cura di Alessio Morra
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C'era molta attesa per conoscere l'esito dell'incontro in programma tra il Comitato Tecnico Scientifico della Protezione Civile e i rappresentanti della FIGC. Le parti hanno discusso per un'ora mezza sul protocolli degli allenamenti di gruppo ma non su quello per la ripresa dei campionati. Il Comitato Tecnico Scientifico dovrebbe presentare molto presto una relazione al Ministero della Salute. In sostanza non c'è un verdetto. Quando il Ministro Speranza riceverà la relazione ne discuterà con il Ministro dello Sport Spadafora e il premier Conte.

I dubbi del Comitato Scientifico

I problemi principali sembrano essere due: la mancanza di tamponi in alcune zone del Paese (in particolare in Lombardia) e cosa fare in caso di positività di un calciatore, di un allenatore o di un componente di qualunque squadra. Il protocollo presentato dalla commissione medica FIGC però riguardava soprattutto gli allenamenti e non arrivava fino alla fase delle partite. Ma anche il passaggio agli allenamenti di gruppi, un'ipotetica ‘Fase 3', rappresenterebbe un teorico passo in avanti verso la ripresa del campionato di Serie A.

Che succede se un calciatore è positivo

In attesa di capire cosa dirà il Ministro Speranza del rapporto sembra piuttosto evidente che le parti siano lontane. In Bundesliga si è deciso di ripartire e se un calciatore del campionato tedesco verrà trovato positivo sarà isolato dai compagni che continueranno a giocare. In Serie A questo non verrà fatto, perché il Comitato Tecnico Scientifico non sembra per niente favorevole a questa ipotesi. E sicuramente si può dire che le parti hanno perso molto tempo, che è fondamentale se si vuole far ripartire il campionato.

Le positività di giocatori di Fiorentina e Torino possono essere determinanti

Nelle ultime ore dalle parole del Ministro Spadafora sembravano esserci delle apertura per la ripartenza del campionato, ma le positività di un calciatore del Torino e di sei tesserati della Fiorentina, tra questi tre calciatori, non aiutano il fronte di quelli che vogliono tornare in campo a metà giugno.

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