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La Procura FIGC chiude le indagini sul caso scommesse: quattro giocatori a rischio squalifica

La Procura Federale ha chiuso le indagini per il caso scommesse esploso lo scorso inverno e quattro giocatori tra Serie B e Serie C rischiano una squalifica di tre anni.
A cura di Vito Lamorte
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La Procura Federale ha chiuso le indagini per il caso scommesse esploso lo scorso inverno e quattro giocatori tra Serie B e Serie C rischiano una squalifica di tre anni: si tratta di Gaetano Letizia, Francesco Forte, Enrico Brignola e Christian Pastina. Tutti attualmente al Benevento o ex del club campano.  Non compare il nome di Massimo Coda, ma sull’attaccante ora in forza alla Cremonese sarebbero in corso ulteriori accertamenti.

Non è stata accertata nessuna responsabilità oggettiva per il club sannita, che viene ritenuto parte lesa in questa vicenda. I calciatori, che potranno presentare una memoria difensiva e chiedere di essere ascoltati: rischiano, come già anticipato, tre anni di squalifica.

La collaborazione tra la Procura federale e quella di Benevento è stata continua, con la trasmissione degli atti dell’indagine penale quasi in tempo reale, ed è stato importante anche il confronto con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. In base a quanto risulta, ed è stato riportato nelle scorse ore, i quattro calciatori avrebbero scommesso su piattaforme legali e illegali attraverso dei prestanome non tesserati e intorno a determinate operazioni ci sarebbe un movimento di soldi facilmente riconducibile alle giocate.

Perché i quattro calciatori rischiano tre anni di squalifica

La sanzione minima per questo tipo di violazioni è di tre anni di squalifica. I giocatori possono patteggiare anche pre-deferimento, come ha ha fatto Tonali, ma spetta comunque alla Procura federale decidere se la formula proposta sia equa. Oppure possono collaborare dando notizia di altri possibili illeciti di terzi sconosciuti alla Procura, come  ha fatto Fagioli.

In questi casi ci saranno degli sconti ma dovrebbero comunque restare fermi per un po' e lo stop sarebbe importante anche se affiancato da piani terapeutici e attività di rilievo sociali. Ultima ipotesi: se negheranno tutto poi verranno deferiti e giudicati dal Tribunale federale nazionale.

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