Sepp Blatter contro Infantino: “Non ha rispetto. La Coppa del Mondo secondo me è alla Casa Bianca”

Nel giorno in cui si effettua il sorteggio dei Mondiali 2026 torna a farsi sentire Sepp Blatter, che per anni è stato il Presidente della FIFA. Il dirigente svizzero, che chiuse la sua carriera in modo brutale, in un'intervista ha usato parole durissime per il suo successore Gianni Infantino, attaccato pure per l'eccessiva familiarità con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump: "Non so se il mio successore sia lui o Trump?".
Le bordate di Blatter a Infantino
Per decenni è stato il simbolo del potere del calcio a livello Mondiale, poi uno scandalo lo travolse. Venne sospeso, Infantino prese il suo posto. Blatter è stato poi scagionato, ma la violazione del codice etico della FIFA lo ha tolto dal mondo del pallone. Negli Stati Uniti l'89enne svizzero non ci è andato, ma da casa sua ha rilasciato un'intervista al Telegraph nella quale non ha mai fatto il nome di Infantino, appellandolo con pronomi e soprattutto con parole poco eleganti.
Il giudizio di Blatter è netto, le parole forti verso il presidente FIFA che vede come troppo amico di Trump: "Sembra un legame personale quello con Trump, non sono sicuro di dove si trovi il trofeo della Coppa del Mondo, che è sempre stato custodito a Zurigo. Forse è già alla Casa Bianca. Ora si ha l'impressione che i politici, da una parte dell'Arabia Saudita e dall'altra degli Stati Uniti prenderanno il sopravvento".

Il premio a Trump e la squalifica di Ronaldo
Il premio per la pace a Trump è pure nel mirino di Blatter: "Il calcio non dovrebbe assegnare il premio per la pace. Un giorno dovremmo ricevere il premio per la pace perché tutti noi lavoriamo per la pace. Questo è un peccato".
Acerrimi nemici anche con le parole. Blatter ha incalzato martellando duramente: "Mi preoccupa che il mio successore debba avere un minimo di rispetto per chi ha creato questa grande eredità della FIFA. Invece sta cercando di andare contro di me. Non riesco a capirlo".
L'ex presidentissimo ha criticato anche la decisione di squalificare solo per una giornata Cristiano Ronaldo, decisione altamente controversa: "Le questioni disciplinari dovrebbero essere considerate decisioni da ‘tribunale'. Non si dovrebbero prendere decisioni in base alle decisioni presidenziali".