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Scandalo in Coppa d’Africa, Congo “salvato” dal VAR che non funziona: e il fallo di mano scompare

L’episodio che ha destato polemiche è avvenuto durante la partita col Benin, che s’è sentito derubato per quella strana coincidenza. Poco dopo, infatti, ha ripreso a funzionare.
A cura di Maurizio De Santis
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Il Congo ha battuto il Benin (1-0) nel match di Coppa d'Africa giocato oggi ma sull'esito dell'incontro pesa come un macigno l'incredibile quanto sfortunata coincidenza che ha penalizzato "gli scoiattili" allenati dal tedesco Gernot Rohr: a causa di un'avaria improvvisa, il VAR ha smesso di funzionare e non è stato possibile valutare un potenziale fallo da rigore per il sospetto tocco di braccio di Chancel Mbemba. L'arbitro è rimasto spiazzato ma ha fatto l'unica cosa plausibile da regolamento: ha interrotto momentaneamente il gioco e, dopo aver parlato col proprio referente, avvertito i capitani delle nazionali che da quel momento avrebbe proseguito avanti "a vista".

Una circostanza che ha fatto discutere, considerato che proprio grazie a quel frangente il Congo è riuscito a salvarsi dall'assegnazione di un penalty in favore del Benin. Ad alimentare i dubbi e le polemiche s'è messo anche un altro dettaglio: il VAR ha ripreso a funzionare poco dopo… permettendo al direttore di gara di sbrogliare la matassa su un'altra situazione controversa, annullando la rete del raddoppio del Congo.

L'episodio che ha sollevato le proteste del Benin

Il caso s'è verificato nel secondo tempo, quando il risultato era sull'1-0 in favore del Congo e il Benin premeva alla ricerca del pareggio. È stata durante una di quelle azioni concitate che è accaduto l'episodio dello scandalo: su un calcio di punizione per il Benin battuto dalla fascia destra, Mbemba è saltato in piena area e ha dato l'impressione di toccare la palla col braccio, ma è stato impossibile verificare se c'è stata scorrettezza o meno perché il supporto tecnologico era in avaria. Le proteste degli avversari non sono bastate, nemmeno la moviola mostrata in tv ha potuto evitare la beffa. E l'arbitro non è stato in condizioni di assegnare il rigore.

Secondo quanto riferito, il sistema VAR non funzionava correttamente

La scena è stata abbastanza surreale: i giocatori del Benin attendevano l'intervento del VAR e che il direttore di gara andasse a verificare alla on-field-review quel frangente, ma non è successo nulla. In due occasioni, il fischietto sudafricano, Abongile Tom, si è recato a bordo campo per parlare con il suo quarto uomo prima di avere un rapido colloquio con un delegato della Confederazione Africana di Calcio (CAF). Ha poi chiamato a sé i due capitani a centrocampo per informarli che il VAR non era più operativo.

Quello del sospetto fallo di mano non è stato l'unico caso contestato: il Benin s'è sentito derubato anche per un altro presunto rigore non concesso per un fallo abbastanza evidente a pochi passi dalla porta del Congo.

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