Sala è morto da 4 anni, il Cardiff cita il Nantes: vuole 110 milioni per danni sportivi e d’immagine
Una battaglia legale senza fine, che non lascia pace alla memoria di Emiliano Sala. L'attaccante del Nantes è morto quattro anni fa nel disastro aereo sul Canale della Manica: il club francese lo aveva ceduto al Cardiff ma il calciatore in Galles non è mai arrivato. Il velivolo a bordo del quale subì avaria e s'inabissò in quel tratto di mare. Come emerso da perizie successive sulle cause dell'incidente, vennero sollevati dubbi anche sull'abilitazione da parte del pilota a effettuare voli di quel tipo. "Qui cade tutto a pezzi… ho paura!", fu l'ultimo messaggio dell'argentino prima di precipitare tra i flutti.
Da allora, superato il momento del dolore e del cordoglio, tra le due società è iniziata la disputa in carta bollata sulla somma che la società britannica avrebbe dovuto versare al Nantes come pattuito al momento della firma e del trasferimento.
Dopo aver sbattuto anche contro il parere negativo del TAS, l'ultimo tentativo di strappo nel braccio di ferro è rappresentato dalla citazione che il Cardiff ha presentato contro il Nantes per il trasferimento del calciatore. La data fissata in calendario è il 22 giugno quando ci sarà l'udienza, nell'atto depositato presso il Tribunale commerciale della città francese c'è una richiesta specifica: il pagamento "per danni sportivi e d'immagine" di una cifra di 110 milioni di euro a compensazione di una perdita di reddito legata alla morte di Sala.
Una morte che, secondo il Cardiff, è da addebitare alla negligenza della società transalpina, degli intermediari che, oltre a definire i dettagli di quella operazione, si occuparono anche dell'organizzazione di quel viaggio che si concluse con una sciagura.
L'ennesima mossa del club gallese è stata interpretata in un solo modo: trascinare il più a lungo possibile il contenzioso legale con l'obiettivo di non sborsare più soldi, nonostante nell'estate del 2022 il Tribunale Arbitrale dello Sport si fosse pronunciato a favore del Nantes, sancendo il pagamento da parte del Cardiff dell'importo a corredo della transazione (17 milioni di euro) in tre rate (di cui solo una è stata versata finora).
In sede giudiziale tutte le argomentazioni poste dalla società d'Oltremanica erano state già respinte con le seguenti motivazioni: il contratto era stato formalizzato prima della morte del calciatore e non imponeva al Nantes l'obbligo di organizzare il volo; l'organizzazione del volo era indipendente dagli obblighi contrattuali previsti dal contratto di cessione.