Sabotato il colpo di mercato della Lazio: l’indirizzo email era sbagliato
Il mistero della mail inviata a un indirizzo inesistente. Il retroscena del fallimento della trattativa tra l'Eintracht Francoforte e la Lazio per Filip Kostic alimenta veleni e sospetti. Da un lato il club tedesco che, nelle more dei contatti, si giustifica sostenendo che da parte del club capitolino non è mai arrivata alcuna comunicazione utile. Dall'altro la società biancoceleste che afferma di aver spedito regolarmente la documentazione ufficiale contenente l'offerta per il calciatore.
Cosa è successo veramente? Secondo la versione dei fatti raccontata dal quotidiano tedesco Bild quella proposta non è mai arrivata semplicemente perché spedita a un indirizzo sbagliato. E quando le parti si sono accorte di cosa era accaduto, i tempi per consentire alla diplomazia dei contatti dipanasse la trattativa erano abbastanza ristretti. Lo ha spiegato il direttore sportivo dell'Eintracht, Markus Krösche, chiarendo come il notevole ritardo accumulato abbia di fatto reso impossibile raggiungere un accordo.
"La Lazio ha dimenticato di scrivere la lettera K durante l'invio della mail", ribadiscono dalla Germania in riferimento a medien@eintrachtfrankfurt.de (l'indirizzo a cui inviare gli atti). Una brutta notizia per lo stesso calciatore che nei giorni scorsi era arrivato ai ferri corti con la società al punto da non allenarsi per fare pressioni e ottenere la cessione.
Visto che martedì non abbiamo ricevuto alcuna offerta accettabile entro la scadenza del termine di trasferimento – si legge nella nota ufficiale dell'Eintracht -, Kostic continuerà a giocare con noi in futuro.
Dall'Italia, invece, trapela un'altra spiegazione della situazione: nessun giallo, nessun mistero ma alla base della trattativa saltata ci sarebbe solo la malafede. In buona sostanza – come sottolineato da grandhotelcalciomercato.com – sarebbe stato lo stesso Eintracht ad aver dato alla Lazio un indirizzo di posta elettronica sbagliato a pochi giorni dalla chiusura della sessione estiva di mercato. Una situazione grottesca, che ha provocato rabbia e amarezza nel calciatore al quale l'agente aveva anche mostrato l'incartamento con l'offerta avanzata dalla dirigenza italiana.
