Roberto Baggio si commuove in diretta, ha confessato il suo unico rimpianto: “Non dimentico”

Roberto Baggio ha tagliato il traguardo delle 55 primavere lo scorso 19 febbraio 2022. A poco meno di 18 anni dal suo ritiro ufficiale dal calcio giocato, il ‘Divin Codino‘ è rimasto però dentro il cuore degli italiani, appassionati di pallone e non solo, perché in oltre 20 anni di carriera il fenomeno di Caldogno ha saputo far conoscere a tutti cosa ci fosse oltre il campione: il lato umano di un uomo, un marito, un figlio e un padre, umile e leale, onesto e sincero. Umano. Al di là di glorie e onorificenze che ne hanno accompagnato il cammino e tributato la grandezza del suo genio.
Da quel lontano 16 maggio 2004, quando giocò la sua ultima partita ufficiale con un San Siro pieno all'inverosimile che gli regalò una commovente standing ovation, Roberto Baggio si è allontanato piano piano ma inesorabilmente dal mondo del calcio. Non dal cuore della gente che ancora in lui vede un fenomeno capace di restare sempre e comunque con i piedi per terra, che ha saputo affrontare prove incredibili e sofferenze al limite, conquistando con la forza di volontà e umiltà le vette dello sport.
"Ancora oggi faccio fatica a capire perché mi vogliano ancora bene" dice sorridendo il Divin Codino intervistato per l'occasione da Dribbling su Rai2. "Ma non dimentico l'affetto delle persone. È quello che mi resta di più vero del mondo del calcio". Un mondo dal quale si è scostato volontariamente. "Forse perché sono un po' geloso di chi gioca e può ancora godersi quei momenti, quelle gioie, che oramai io non posso più avere…"
Roby Baggio non dimentica. Non dimentica che la vita è fatta anche di scelte e momenti a sè, che è necessario affrontare. Un giorno erano le difese avversarie, gli infortuni, gli impegni. Oggi sono le prove della vita, tra l'età che avanza e il presente che incombe: "Abbiamo passato due anni difficili, soprattutto per i ragazzi e noi genitori abbiamo l'obbligo di restituire loro un po' della loro adolescenza, la stessa di cui abbiamo goduto noi. Oggi purtroppo so di avere 55 anni, si sentono e mi ritrovo in un rapporto conflittuale con il tempo: tutto sembra scorrere molto più velocemente di prima, sembra che si abbia sempre meno tempo per fare tutto".
Il Divin Codino non dimentica. Non dimentica le emozioni e di emozionarsi ancora adesso, lontano dai campi: "Col tempo sono peggiorato, mi commuovo per qualsiasi cosa, oramai". Non dimentica ciò che è riuscito a fare in carriera anche grazie a papà Florindo che lo ha sempre aiutato e sostenuto: "Credo sia stata una figura meravigliosa e unica, che sento qui vicino a me". E non dimentica nemmeno quanto accadde, in quel lontano caldissimo pomeriggio del 17 luglio 1994, in quella maledetta finale mondiale, in quegli istanti precedenti il calcio di rigore contro il Brasile. Un giorno distante quasi trent'anni ma ancora impresso nella memoria di Baggio a tal punto che non riesce ancora a parlarne apertamente, unico rimprovero che non è mai riuscito né mai riuscirà a cancellare e il cui rimpianto lo fa ancor'oggi commuovere: "Mi rimprovero una roba sola… purtroppo è qualcosa che non riesco, non riesco a dimenticare… quel giorno a Pasadena…."