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Roberto Baggio: morto a Vicenza papà Florindo, aveva 89 anni

In una clinica di Vicenza, all’età di 89 anni, è morto Florindo Baggio, era il papà di Roberto, ex grande calciatore di Juventus, Inter, Milan, Fiorentina e della Nazionale italiana. Baggio era molto legato al padre, che sperava che il figlio Roberto diventasse un ciclista, capì ben presto che avrebbe dovuto giocare a calcio.
A cura di Alessio Morra
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A 89 anni è morto Florindo Baggio, il papà di Roberto, straordinario calciatore italiano. Una triste notizia per Baggio che piange il genitore, che da tempo era ricoverato in una clinica di Vicenza. Roberto Baggio era molto legato al padre, che era malato e nelle ultime settimane ha avuto un peggioramento che si è rivelato poi fatale.

Morto il padre di Roberto Baggio

Proprio la famiglia Baggio ha fatto sapere che papà Florindo è mancato. Una triste notizia che è arrivata nella tarda mattinata di un sabato estivo. Florindo era sposato con Matilde e oltre al grande campione, Pallone d'Oro nel 1993, aveva avuto altri sette figli. Florindo non stava bene da parecchio tempo, le sue condizioni sono via via peggiorate nelle ultime settimane prima della morte, avvenuta in una clinica di Vicenza.

Papà Florindo voleva che Roberto diventasse un ciclista

Baggio è legato alla sua famiglia, che ha sempre tenuto fuori dalla sua vita pubblica. Geloso della sua privacy Baggio rivelò anni fa che il padre cercò di farlo diventare un ciclista. Si sa che il ciclismo un tempo era sport nazionale alla pari del calcio, ma poi anche Florindo capì che il talento del figlio era unico e lasciò Roberto giocare a calcio, e fu un bene non solo per Baggio ma per tutti gli appassionati di calcio, che si sono potuti godere le gesta di un campione immenso. E la passione per il ciclismo e in particolare per Merckx, lo portò a dare il nome di Eddy a uno dei suoi figli, anche lui è stato calcaitore.

Roberto Baggio il mito del calcio Mondiale

Descrivere Roberto Baggio al tempo stesso è semplice ma anche complicato perché per il ‘Divin Codino' gli aggettivi sono solo qualificativi e i superlativi non mancano. Gol e gesta memorabili, emozioni enormi regalate ai tifosi ma anche a tutti quelli che amano il calcio. Tre Mondiali giocati da campionissimo con l'Italia, quel gol segnato alla Cecoslovacchia di Italia '90 è storia, e a verbale anche trofei vinti con Juventus e Milan.

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