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Rizzoli ammette l’errore di Lazio-Lecce: “Il rigore andava ripetuto”

Nell’incontro degli arbitri con i capitani, gli allenatori e i dirigenti delle squadre di Serie A, il designatore Rizzoli dopo aver discusso con Ancelotti, ha spiegato in modo chiaro la regola sul fallo di mano e ha detto che l’arbitro di Lazio-Lecce ha commesso un errore grave: “Il rigore era da ripetere”.
A cura di Alessio Morra
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A Roma oggi gli arbitri hanno incontrato, allenatori, capitani e dirigenti di tutte le squadre di Serie A. Il designatore Rizzoli ha spiegato tante cose all'Hotel Parco dei Principi dove ha chiarito una serie di concetti e ha discusso anche con il tecnico del Napoli  Ancelotti. Rizzoli ha parlato anche del discusso episodio di Lazio-Lecce, e ha apertamente detto che l'arbitro di quel match ha sbagliato, perché il rigore dei pugliesi andava ripetuto.

L'errore di Lazio-Lecce

Nell'ultimo turno di campionato sul punteggio di 2-1 per Lazio l'arbitro ha assegnato un rigore al Lecce. Dal dischetto si è presentato Babacar, il suo tiro è stato respinto da Strakosha, Lapadula si è fiondato sul pallone e ha segnato. Dopo un paio di minuti l'arbitro ha annullato. Perché al momento del tiro c'erano un paio di calciatori del Lecce nell'area di rigore della Lazio. I calciatori pugliesi hanno protestato e avevano ragione, perché in quel caso il rigore andava ripetuto. La conferma l'ha data lo stesso Rizzoli:

Il Var capisce subito che Lapadula è dentro l'area e alla fine comunica che è entrato prima all’arbitro. C’è un errore di base arbitrale e non siamo qui per nasconderci. Possiamo fare di più, su questo non c’è dubbio.

Rizzoli ha ammesso l’errore dell’arbitro di Lazio–Lecce, che ha deciso di annullare il gol di Lapadula, quando avrebbe dovuto far ripetere il calcio di rigore.
Rizzoli ha ammesso l’errore dell’arbitro di Lazio–Lecce, che ha deciso di annullare il gol di Lapadula, quando avrebbe dovuto far ripetere il calcio di rigore.

Quando un fallo di mano è da calcio di rigore

Il designatore ha fatto mea culpa quando ha detto che l'Aia ha sbagliato a non spiegare a tutte le squadre il regolamento del fallo di mano. Rizzoli ha utilizzato l'immagine dell'Uomo vitruviano per spiegare quando il fallo di mano è da rigore:

Nel vecchio regolamento, quando si parlava di fallo di mano si parlava di volontarietà, adesso si parla di tocco. Oggi, o resettiamo questa parola o ci creerà dei problemi. Il criterio geometrico è più forte di quello dinamico. Se il braccio è lungo il corpo non è mai punibile, si trova in una zona di non punibilità. In caso le braccia siano sopra le spalle, allora è fallo.

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