Rigore negato al Napoli, De Laurentiis: “Ora basta. Nicchi e Rizzoli a pelare le patate”

Basta, non se ne può più. Siamo stanchi di essere involontari sostenitori della classe arbitrale. Questi signori venissero in campo a parlare con noi. Questo è il più bel gioco del mondo che state cercando di avvelenare. Ne abbiamo le tasche piene. Chiedo chiarezza e rispetto, a Nicchi e Rizzoli dico metteteci la faccia.
Lo sfogo del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, è durissimo. Parla ai microfoni di Sky commentando con rabbia e amarezza l'arbitraggio di Giacomelli in occasione della partita contro l'Atalanta: i partenopei sono passati dal possibile 3-1 su penalty (non concesso per fallo di Kjaer su Llorente) al pareggio beffa di Ilicic nel finale (2-2) su capovolgimento di fronte. È il secondo pareggio consecutivo della formazione di Ancelotti e fa più male dell'1-1 di Ferrara contro la Spal. La vittoria contro la Dea avrebbe rilanciato la squadra in zona Champions, consentendole di tenere il ritmo della Juventus e dell'Inter, ne è scaturito un risultato difficile da digerire, scandito dalle polemiche e da qualche errore di troppo in difesa. Un risultato che ha catapultato la squadra fuori dalla zona Champions.
Io, con gli altri 19 presidenti della Serie A, finanzio il campionato e sostengo economicamente anche gli arbitri – ha aggiunto De Laurentiis -. Ho diritto di essere ascoltato perché questa loro intoccabilità, come se fossero degli dei greci, ha veramente stancato. A velocità normale è rigore tutta la vita, ma a tutti va data la possibilità di rivedere al Var quanto successo per rispetto.

De Laurentiis è nervoso, stizzito. Prende fiato, fatica a contenersi. Quanto accaduto al San Paolo si somma al malcontento legato ad altre situazioni penalizzanti per i partenopei avvenute nelle scorse partite. E quando Ancelotti ha preso il ‘rosso' per le proteste nei confronti, il patron è sobbalzato dalla tribuna censurando l'atteggiamento del direttore di gara davanti ai microfoni.
È inutile dare otto minuti di recupero per discussioni e spintoni – ha concluso il presidente del Napoli -. Poi che cafonata è cacciare un signore come Ancelotti, abituato ad altri campionati? Basta, ci siamo stancati. Senza di noi andrebbero a pelare le patate.