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Rashford segna in fuorigioco ma per il VAR è tutto regolare: non c’è nessun errore

L’azione del raddoppio del Manchester United contro il Liverpool ha fatto discutere per la posizione di Rashford. Ma in Premier League, in base a un nuovo approccio sulla valutazione di alcuni episodi, gli arbitri hanno ricevuto una direttiva precisa.
A cura di Maurizio De Santis
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L’immagine del Var relativa alla posizione di Rashford in occasione del raddoppio segnato contro il Liverpool.
L’immagine del Var relativa alla posizione di Rashford in occasione del raddoppio segnato contro il Liverpool.

Il fuorigioco che non è fuorigioco. O meglio lo è, ma gli arbitri (in particolare quelli al Var) hanno ricevuto una direttiva precisa: evitare di segnalare quelle posizioni di off-side impossibili da rilevare per l'occhio umano, che la tecnologia scova incrociando le immagini registrate dalle telecamere ma sono così al limite che si preferisce non penalizzare il gioco. Irregolarità minime, così marginali che il capo dei direttori di gara della Premier League, Mike Riley, ha deciso di sanarle concedendo il "beneficio del dubbio".

È successo durante la partita del Manchester United contro il Liverpool in occasione del raddoppio dei Red Devils realizzato da Marcus Rashford. Innescato da un passaggio in profondità di Anthony Martial, l'attaccante è scattato sul filo del fuorigioco col dubbio che in realtà fosse già davanti all'ultimo difendente (Joe Gomez) quando la palla è stata giocata.

Perplessità divenuta certezza poco dopo, quando in cabina di regia hanno sintetizzato la mole d'informazioni elaborate dal software nel fotogramma che mostra le linee tracciate sul campo e, sia pure di pochissimo, certifica la posizione irregolare della punta.

Lo stesso Manchester United ha subito una decisione simile a quella presa per Rashford: ha prevalso il buon senso sulla valutazione dello strumento tecnologico nell’esame di una situazione di off–side verificatasi contro il Brighton.
Lo stesso Manchester United ha subito una decisione simile a quella presa per Rashford: ha prevalso il buon senso sulla valutazione dello strumento tecnologico nell’esame di una situazione di off–side verificatasi contro il Brighton.

Perché quella rete non è stata annullata? La spiegazione è nella modifica che è stata introdotta nella scorsa stagione per la valutazione di determinate situazioni di gioco. Se la tracciatura dei punti del corpo del difendente e dell'attaccante è quasi impercettibile, tanto che le due linee sembrano sovrapporsi, subentra quello che in gergo è stato ribattezzato il beneficio del dubbio. Una definizione che ha circoscritto l'ambito dell'off-side solo a situazioni chiare, evidenti, clamorose ma tralasciando quelle ritenute molto marginali e non costituiscono una violazione dei regolamenti.

La forbice di tolleranza (o di errore ammissibile) è raccolta in una misura massima di cinque centimetri, come la punta oppure il tacco della scarpa o addirittura una porzione di arto: in un caso del genere, anche se tecnicamente si tratta di fuorigioco, il buon senso ‘corregge' la valutazione e privilegia lo sviluppo dell'azione.

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In buona sostanza, convalidare un gol che per un'inezia rischia di essere annullato (l'esempio della rete di Rashford) permette al gioco di non soccombere rispetto ad una algida influenza del Var.

Il procedimento, però, è destinato a cambiare ulteriormente: con l'introduzione del fuorigioco semi-automatico la segnalazione sarà istantanea e molto più precisa per l'utilizzo di ben dodici telecamere installare in uno stadio (oltre a quelle della TV) che tracciano una sorta di mappatura di ogni singolo calciatore, indicandone con maggiore accuratezza la posizione sul rettangolo verde.

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