Raphinha doveva giocare per l’Italia: “Avevano un progetto pazzesco. Poi mi arriva una telefonata”

Raphinha avrebbe potuto indossare la maglia dell'Italia e vincere gli Europei: non è una fantasia, ma ciò che stava per accadere al talento del Barcellona che nel 2021 era stato chiamato dalla Nazionale di Roberto Mancini per far parte della spedizione che avrebbe poi trionfato a Wembley contro l'Inghilterra. Il brasiliano aveva diritto dal doppio passaporto e dalla sua parte c'era uno sponsor importante come Jorginho che lo ha tempestato di telefonate per provare a convincerlo, anche se alla fine il richiamo verdeoro è stato più forte di tutto il resto.
Intervistato dalla giornalista Isabela Pagliari l'attaccante blaugrana ha raccontato questo retroscena della sua carriera, arrivato in un momento piuttosto delicato. Le speranze di essere convocato con il Brasile erano pochissime e in quel momento l'Italia si era inserita per cercare di naturalizzalo e rinforzare il suo parco attaccanti. Mancini spingeva su di lui, ma per una coincidenza tutto ciò non è accaduto.

Raphinha poteva giocare per l'Italia
La rivelazione è piuttosto clamorosa perché nessuno si aspettava che il brasiliano era stato vicinissimo a vestire la maglia Azzurra. Raphinha ha raccontato che si trovava in un momento complicato: non essendo mai stato convocato dal Brasile per le categorie giovanili le chance di entrare in nazionale maggiore erano pochissime e il vice allenatore César Sampaio durante il COVID gli aveva lasciato come unica speranza quella di entrare nella squadra soltanto in caso di un infortunio o di un contagio di uno dei convocati. A quel punto arriva la chiamata dell'Italia: "Sono andato in vacanza, tutto normale. C'era un bel dilemma, del tipo ‘cavolo, non verrò mai convocato per la nazionale e la nazionale italiana continua a chiamarmi, e adesso che faccio? Perché non mi chiamano mai per la selezione?' Se non hai mai fatto parte delle giovanili, la possibilità di essere convocato è molto bassa".

Il tramite fra Mancini e il giocatore è stato Jorginho, di origine brasiliana come lui: "I ragazzi della nazionale italiana mi chiamavano, Jorginho mi telefonava di continuo. Avevano un progetto pazzesco per me, ma allo stesso tempo c'era sempre quel 1% di speranza che potessi indossare la maglia della nazionale brasiliana". La convocazione non è mai avvenuta per un disagio legato al passaporto: "La fortuna è stata che il mio passaporto italiano non era pronto, perché dovevo andare all'Europeo che poi hanno vinto. Non ci posso credere. Ero praticamente in lista per andare all'Europeo".
La chiamata del Brasile a sorpresa
Raphinha era quasi convinto, ma poi è stato richiamato dal vice commissario tecnico del Brasile, pensando che fosse tutto uno scherzo di Alisson: "Ho chiamato, ho parlato con lui e così via, mi ha fatto i complimenti per la stagione che avevo fatto, mi ha detto di prepararmi. Poi è passata la Coppa America, la nazionale ha perso, sono tornato dalla preparazione estiva e non avevo nemmeno realmente pensato alla nazionale, sia quella italiana che quella Brasile". A un certo punto, mentre si recava in trasferta a Manchester, il suo telefono ha cominciato a squillare all'impazzata per i messaggi di congratulazioni arrivati da tutti. Era stato convocato con il Brasile per la prima volta e non se ne era neanche accorto: "Io nemmeno lo sapevo. Non sapevo che ci fosse la convocazione. Sono un po’ così, un tipo distratto".